martedì 23 ottobre 2012

Videos and Wallpapers.

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Suygna. Oh, s'io avessi allora presagito
Data: Sunday, 31 October @ W. Europe Standard Time
Argomento: Teatro
Oh, s'io avessi allora presagito,
quando mi avventuravo nel debutto,
che le righe con il sangue uccidono,
mi affluiranno alla gola e mi uccideranno.

Mi sarei nettamente rifiutato
di scherzare con siffatto intrigo.
Il principio fu così lontano,
così timido il primo interesse.

Ma la vecchiezza è una Roma
senza burle e senza ciance
che non prove esige dall'attore
ma una completa autentica rovina.

Quando detta una riga, il sentimento
manda uno schiavo sulla scena,
e qui l'arte vien meno,
qui respirano la terra e il fato.
borìs pasternàk





Morte d'un poeta

Non ci credevano, pensavano: fandonie,
ma lo apprendevano da due, da tre, da tutti.
Si mettevano a fianco nella riga
del suo tempo fermatosi di botto
case di mogli di impiegati e di mercanti,
cortili ed alberi sui quali
i corvi, nel fumo d'un sole rovente,
urlavano eccitati contro le cornacchie,
perché le stolte d'ora innanzi non ficcassero
il naso nel peccato, alla malora.
Ma c'era sui volti un umido spostamento,
come fra le pieghe d'una strappata vangaiuola.
Era un giorno, un innocuo giorno, più innocuo
d'una decina di precedenti giorni tuoi.
Si affollavano, allineandosi nell'anticamera,
come se lo sparo li avesse allineati.
Come se avesse, schiacciandoli, schizzati da una chiàvica
lucci e scàrdove una deflagrazione
di petardi riposti fra i biodi.
Come un sospiro di strati micidiali.
Tu dormivi, spianato il letto sulla maldicenza,
dormivi e, cessato ogni palpito, eri placido, -
bello, ventiduenne,
come aveva predetto il tuo tetrattico.
Tu dormivi, stringendo al cuscino la guancia,
dormivi a piene gambe, a pieni mallèoli,
inserendoti ancora una volta di colpo
nella schiera delle leggende giovani.
Tu ti inseristi in esse più sensibilmente,
perché le avevi raggiunte d'un balzo.
Il tuo sparo fu simile a un Etna
in un pianoro di codardi e di codarde.
Oh, s'io avessi allora presagito,
quando mi avventuravo nel debutto,
che le righe con il sangue uccidono,
mi affluiranno alla gola e mi uccideranno.
Mi sarei nettamente rifiutato
di scherzare con siffatto intrigo.
Il principio fu così lontano,
così timido il primo interesse.
Ma la vecchiezza è una Roma
senza burle e senza ciance
che non prove esige dall'attore
ma una completa autentica rovina.
Quando detta una riga, il sentimento
manda uno schiavo sulla scena,
e qui l'arte vien meno,
qui respirano la terra e il fato.


Chat Archive Report by manuela suygna marino 

sabato 20 ottobre 2012

mercoledì 3 ottobre 2012

Nous voilà loin de la décoration


Il verso del video Alberto Abruzzese L'Espresso 1989  Nel ricorso a corpi e parole, private di ogni "decorazione" e di ogni 

Eccoci lontani dalla decorazione. E' la conoscenza per-
seguita come una ricerca d’anima e la natura infine rag-
giunta dallo spirito, dopo avergli tutto ceduto. Una com-
movente e lunga meditazione ha ritrovato l'immensità
di spazio e di tempo in cui s’allunga l’uccello nudo, nella
sua forma ellittica come quella delle cellule rosse del suo
sangue.
Nous voilà loin de la décoration. C'est la connaissance poursuivie come une recherche d'àme e la nature enfin rejointe par l'esprit après qu'elle lui à tout cédé.

 La traduzione che nel 1972 Romeo Lucchese diede di quest’opera di SJP ha una letteralità da cui è impossibile prendere le distanze e non solo perché questa traduzione ebbe il benestare del poeta stesso, ma perché la necessità costitutiva di questi versi non consentirebbe che la si sacrificasse in nome di una pretesa nuova e altra piacevolezza. Il testo a fronte ne farà fede.

[scuola pagliarani] consiglio per la conservazione del film



a Paul Vangelisti
HEINRICH SCHLIEMANN & L'UOMO INVISIBILE








Ci sono dei films
che stentano a mantenere
la loro forma
Questi films possono essere
proiettati una volta sola
‘Oh! - disse sollevando
una lamina d’oro -
‘Abbiamo potuto ossevare
per una volta sola
il volto
dai tratti giovanili, la
fronte alta, un
lungo naso greco  
e una piccola bocca dalle labbra sottili.’
In tutta l’Argolide
la notizia si diffuse con la rapidita del lampo,
‘Oh! - disse sollevando la pellicola
come una pelle.
Poiché nessuno era in grado di dare qualche
consiglio per la conservazione del film
fece venire un pittore
per fame fare almeno
un ritratto a olio.

lunedì 1 ottobre 2012

complesso è il poema

...
dammi tempo,
tempo.



Asphodeline lutea / Asphodelus luteus in Abruzzo

alla maniera del Dolce Stil Novo


All’ispirazione ritrovata
alla maniera del Dolce Stil Novo
Canzone, flebile d’arpe argentine,
la gomena tu spezza, odioso verme,
lungo serpente che ancorato a riva
tiene il vecchio battello e la mia lingua
sciogli, rinata all’estasi dei voli!
Forse avverrà, mia tormentata attesa
della tua grazia, che un poema intero
dal mio cuore romantico germogli,
sbocci in fiorente glicine d’amore!
Vieni, affrettati a farmi prigioniera
dell’enigma sublime a cui di nuovo
io mi abbandono (come obliquo uccello
si abbandona allo spazio) e la tua forma
futura tramo: al compito il mio genio
tu chiamavi, io non ero che silenzio!

V * i * d * e * o * r
Giovanna Bemporad Esercizi vecchi e nuovi
Edizioni: Archivio Dedalus
Collana: Lumen poesia
Autore: Giovanna Bemporad
Curatore: Andrea Cirolla Numero pagine: 233 

La chamson de Roland (Berthes)

Periodo Ipotetico

Periodo Ipotetico è stata una rivista fondata da Elio Pagliarani nel 1970 e nata come "mensile di intervento-letteratura-informazione".

La rivista, che ebbe una periodicità irregolare, veniva pubblicata da diversi editori e aveva la durata di quattro anni, fino al gennaio del 1977, con una uscita di sei fascicoli, di cui tre doppi.

In un periodo in cui la maggior parte dei periodici aderisce al modello post-sessantottino lasciando sempre meno spazio alla letteratura per accogliere materiale prevalentemente politico e ideologico, Periodo Ipotetico riesce infatti a far coincidere con la stessa valenza il discorso letterario culturale e quello politico.

La rivista si divide in tre sezioni: "Giornale", "Libro" e "Catalogo". La sezione "Giornale" accoglie testi inerenti all'attualità culturale e politica, la sezione "Libro" i testi poetici dando maggior spazio ai nuovi poeti e la sezione "Catalogo" i documenti e gli interventi critici di vario tipo.

Con il n. 8-9, dedicato interamente a Il comico, con testi di Gianni Celati, E. Melandri, Giulio Ferroni, G. Violato, Angelo Guglielmi e altri, termina l'esperienza della rivista.

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