venerdì 24 giugno 2011

giovedì 16 giugno 2011

questa realtà

Signori miei, lo confesso: da anni
questa realtà che porta di traverso
un cappello ridicolo e assomiglia
a un personaggio di Brecht, ansiosamente
mi fa cenno dagli angoli, ma è raro
che parli il mio linguaggio, e mi assicuri
di non essere identica a me stesso.

E allora mi domando, osservando
fotografie e paesaggi, e nuvole e ritagli
di carte colorate, alberi, donne,
geodi rotonde e rozze come un pugno chiuso
rotearmi negli occhi, fino a dove questa
esperienza di cose sia totale e falsa
non sia vera e parziale — e mi rifugio
a evocare le ombre della storia
come fossero tutte (e nessuna rinuncia
alla prima persona) non già la proiezione
della mia volontà condizionata, ma la somma
di ciò che è morto e di una profezia.

Fra i diversi momenti del tempo, in ogni pausa,
il luogo in cui la mia poesia s’affanna
è una soglia distrutta, un tempio vuoto
dove il vento ripete un cenno incomprensibile.




mercoledì 15 giugno 2011

Se a un tratto nel fitto del buio mezzanotte

Col Blog - con il Blog - si potrebbe andare avanti all'infinito, la macchinetta del testo è inarrestabile,...Ricopiai, per dargliele, le due traduzioni di Kavafis che a Clea piacevano, sebbene tutt'altro che letterali. Ora che il canone cavafisiano è stato oramai stabilito grazie alle belle e meditate traduzioni inglesi di Mavrogordato e che il poeta è stato in certo qual modo reso disponibile agli esperimenti poetici di altri, io ho cercato di trapiantare più che tradurre; con quale esito non saprei dire.


ANTONIO ABBANDONATO DAL DIO
Se a un tratto nel fitto del buio mezzanotte si ode
invisibile compagnia che passa, le limpide voci,
struggenti musiche di invisibili cori,
la sorte che ti ha abbandonato,
speranze insabbiate, una vita fervida di desideri
finita in fumo. Ah, no! Non tormentarti
sugli inganni trascorsi
ma da uomo da lungo tempo preparato
con coraggio di' ora i tuoi estremi addii
ad Alessandria che ti abbandona.
Non lasciarti ingannare e non dire
che è stato un sogno e sbagliava il tuo orecchio,
ai vili lascia i rimpianti e le suppliche
versa la somma delle speranze inutili
e da uomo a lungo preparato,
deliberatamente, con l'orgoglio, con la rassegnazione
che ti si addice e è degna di una città simile
affacciati alla finestra aperta e guarda
e bevi sugli inganni trascorsi, come tu dici,
la tua estrema estasi per la mistica folla
ad Alessandria bevi che ti abbandona.

LA CITTÀ
Dici: In un altro paese
a un altro mare me ne andrò
una città tanto più bella, di quanto
questa sarà mai o sia stata, troverò...
Ora a ogni passo il laccio stringe il morso:
il cuore è sepolto in corpo e non ha corso:
fino a quando, quanto devo restare qui'
recluso in questa tetra periferia sfiorita
della mente qualunque? Dovunque guardi vedo
solo macerie nere della mia vita.
Sono tanti anni, tanti, che sono qui,
spendere e spandere, senza un costrutto.
No, non ci sono paesi nuovi, amico, né
nuovi mari: la città ti segue dappertutto.
Nello stesso groviglio di vie girerai all'infinito,
gli stessi borghi mentali scivolano
all'età vecchia dall'età bella,
nella stessa casa di sempre incanutisci.
La città è una cella.
Nessun altro posto, sempre questo
tuo ancoraggio terrestre, e nessuna nave esiste
che ti porti lontano da te stesso. Ma non capisci?
La vita che hai rovinato fino in fondo su questo
unico lembo della terra, adesso
è rovinata per ogni parte del mondo.

martedì 14 giugno 2011

Mappa dei Saperi

Ambiente; rifiuti; sviluppo sostenibile; igiene e sanità; parchi e giardini; mare; tutela degli animali.
Politiche sociali e migranti.
Urbanistica; edilizia pubblica e privata; antiabusivismo edilizio; condono edilizio; centro storico ed edifici storici; rapporti con l’autorità portuale; politica della casa.
Cultura; turismo; spettacoli; biblioteche ed archivi; toponomastica.
Mobilità; viabilità; strade; parcheggi; protezione civile; gestione delle emergenze; suolo e sottosuolo; pubblica illuminazione; impianti tecnologici; metropolitane; infrastrutture.

Lavoro; sviluppo economico; commercio e mercati; produzione e servizi; ricerca e innovazione; pubblicità e affissioni; tutela dei consumatori; polizia amministrativa; formazione professionale; zone franche; artigianato; made in Naples.
ABeni comuni; acqua pubblica; servizi idrici e fognature; servizi informatici; reti telematiche e telefoniche; rapporti con i comitati civici, movimenti, comunità e cittadinanza attiva; assemblee del popolo.
Gare e contratti; coordinamento per la realizzazione di lavori e opere pubbliche; avvocatura; polizia urbana; studi e pareri; regolamenti comunali; Urp; beni confiscati; racket e usura; politiche anticorruzione; contenzioso del lavoro; Pon sicurezza; videosorveglianza.
Scuola; istruzione; asili nido; diritto alla studio; educazione alla legalità; lotta alla dispersione scolastica; attuazione dell’integrazione scolastica dei bambini diversamente abili e dei migranti; città dei bambini; progetti speciali per l’infanzia.
Bilancio; programmazione economica; fondi europei; investimenti e mutui; controllo della spesa; risorse strategiche; tributi; servizi pubblici e società partecipate in accordo con gli assessori di competenza che ne gestiranno il coordinamento funzionale.
Sport; politiche familiari e politiche giovanili; tempo libero; impianti sportivi.
Patrimonio; demanio; assegnazione immobili; manutenzione immobili; conservazione e logistica uffici; decoro e arredo urbano; cimiteri; autoparchi comunali; provveditorato; economato; personale; utilizzo delle risorse umane; rapporti con le municipalità; rapporti con i sindacati; anagrafe; stato civile; servizio elettorale; protocollo; archivi; statistica; censimenti.

corpo e ombra sprofondano insieme



Che farei senza questo mondo senza faccia né domande 
dove essere non dura che un attimo dove ogni istante 
si versa nel vuoto nell'oblio di essere stato 
senza quest'onda dove alla fine 
corpo e ombra sprofondano insieme 
che farei senza questo silenzio abisso dei bisbigli 
ansimante furioso verso il soccorso verso l'amore 
senza questo cielo che si innalza 
sulla polvere delle sue zavorre

che farei farei come ieri come oggi 
guardando dal mio oblò se non sono solo 
a errare e girare lontano da ogni vita 
in uno spazio burattino 
senza voce tra le voci 
rinchiuse con me.

lunedì 6 giugno 2011

Piccola esortazione

La poesia non è sfigurare il viso
delle circostanze e della delicatezza
nelle occupazioni così vane e urgenti
per la lettera indirizzata alla coscienza
o più esattamente alla prima edizione
di un dizionario per tutti gli istanti
del linguaggio del sistema dello shock artificiale
osservatore e interprete della statistica
delle funzioni delle parole che sono le stesse
per la sensazione isolata dell'istinto
nella massa inplicita dell'essere mentale
di un uomo pazzo di musica e di scrittura
che vive nel suo oggetto la sua vita interiore
estranea lontana dal pozzo artesiano
dell'opinione comune a livello degli umani
di un mondo carnevalesco e mitico
con il suo brillante corteo di invitati.


video o tracce audio di Adriano Spatola...

sto cercando... ciao! ho visto un paio dei tuoi video e mi chiedevo se sai dove posso trovare video o tracce audio di Adriano Spatola... 
ciao! ;) search www.google.it/adriano+spatola

Sant'Ilario d'Enza (RE), 1988


Sant'Ilario d'Enza (RE), 1986. (foto Bianca Maria Bonazzi)
Il "poeta totale" Adriano Spatola al lavoro.

Sant'Ilario d'Enza (RE), 1988


“Le pietre e gli dei”, Tamari, Bologna 1961
“L’Oblò”, Feltrinelli, Milano 1964
“Poesia da montare”, Sanpietro, Bologna 1965
“L’ebreo negro”, Scheiwiller, Milano 1966
“Zeroglifico”, Sampietro, Bologna 1966
“Verso la poesia totale”, Rumma, Salerno 1969 ; Paravia, Torino 1978.
“Majakovskiiiiiiij” , Geiger, Torino 1971
“Diversi accorgimenti”, Geiger, Torino 1975
“Algoritmo”, Geiger, Torino 1976
“Various Devices”, by Paul Vangelisti, Los Angeles 1977
“La composizione del testo”, Cooperativa Scrittori, Roma 1978
“La piegatura del foglio”, Guida, Napoli 1983
"Videor 1. editoriale: Per una videorivista di poesia", 1988
“La definizione del prezzo”, “Tam Tam”, Martello, Modena/Milano 1990

via di Ripetta

sabato 4 giugno 2011

01-06-011 il Comico in Poesia

 ♫ Badate bene bisogna bere: Barolo, Barbaresco, Barbera, Bordeaux, Bonarda, Brunello. Brindate briosi! Bicchieri, boccali, borracce, barili, barilotti baciano benevolmente barricati, beverini, bruni, brut, brulè. Bevanda benefica, balsamo beato benedicente baldorie, bisbocce, baccanali Bevetene beandovene buongustai!                                                                           Firmato Benevola Beona (mia sorella Fausta, che Iddio la abbia in gloria)

at home

giovedì 2 giugno 2011

[IL GRUPPO 63] 6 maggio 2003: un pomeriggio di fine inverno del 1963

Che del gruppo 63 si celebri in questi giorni a Bologna il quarantennale e che io, che quarantanni fa l’ho inventato (come poi spiegherò), non sia stato invitato, la dice lunga sul carattere di queste celebrazioni. A un’amica che chiedeva a Balestrini (o a Barilli, domandatelo a lei) per quali ragioni non m’invitassero, fu data, mi ha riferito questa spiegazione: «Perché è anticomunista» (o anticastrista, as you like). Naturalmente non me ne importa niente. Anche Fidel Castro è al potere da quarant’anni, e se Balestrini o Barilli vogliono fare a gara con lui, per non so che Guinness dei primati, si accomodino pure. Ma mi sembra che si ripeta quel che avveniva ai tempi del cosiddetto «socialismo reale» che le fotografie venivano «ritoccate», che certi personaggi scomodi venivano cancellati con la biacca e al loro posto si metteva un albero o un cespuglio. Se posso chiedere, mi piacerebbe che al mio posto mettessero un fico d’india, in ricordo di quella prima riunione del gruppo a Palermo.


Come si arrivò a quella riunione di Palermo, io lo ricordo bene. Tutto cominciò un pomeriggio di fine inverno del 1963, nel mio ufficio di via Andegari, una stanzetta tre per tre all’ultimo, piano, che dividevo con Enrico Filippini. Era presente anche Nanni Balestrini, Filippini era appena tornato dalla Germania e raccontava con molta eccitazione l’esperienza fatta assistento a una riunione del Gruppo 47.
Il Gruppo 47 era Stato creato nel 1947 appunto dai giovani scrittori tedeschi a cui gli editori del loro paese non pubblicavano i libri, perchè, dicevano, non c’era la carta, gli occupanti alleati la razionavano. «Non ci pubblicate i libri - avevano risposto gli scrittori- e allora noi li leggeremo in pubblico
». Poi le restrizioni di carta erano cessate, ma gli scrittori tedeschi continuarono in quella consuetudine contestativa. Da quell’esperienza Filippini aveva qualche mese prima tratto un libro della collana «Le comete» (che io dirigevo) intitolato Il dissenso, un’antologia di nomi fino allora sconosciuti in Italia: Johnson, Grass, Walser, Nossack Weiss eccetera.

L’idea era di ripetere, l’esperienza anche da noi: il nostro mercato letterario era bloccato dall’egemonia del realismo (parallela ad un’altra egemonia), per romperla bisognava portare il fare letterario in piazza, leggere i libri dei nuovi autori in pubblico. Per fortuna noi avevamo in mano anche una casa editrice (di cui io ero il  direttore letterario) e di carta ne avevamo quanta volevamo.

In questo c’era anche - perchè non ammetterlo? - una certa competizione con l’altro ramo della Feltrinelli, quello romano, capitanato da Giorgio Bassani. Perciò furono bene accolti tra noi anche il gruppo degli amici di Umberto Eco che facevato capo alla Bompiani e che avevano in corso una (così sembrava) scherzosa polemica con Bassani e Cassola.
A mente fredda dovevo dirmi che quella polemica non era poi così innocente: contro Bassani agiva anche un fondo oscuro di antisemitismo, e a Cassola una certa parte della sinistra non aveva mai perdonato di aver scritto La ragazza di Bube.



Furono proprio queste ambigue correnti sotterranee che in seguito minarono a morte il Gruppo 63. Era nato per esprimere il dissenso delle nuove generazioni di letterali e fini per diventare - come sospetto sia ora - una delle tante cinghie di trasmissione della burocrazia di sinistra. La sua data cimiteriale fu il 1968: ce ne andammo io, Filippini, Giuliani, Manganelli, ecc. Invece Sanguineti si fece eleggere senatore dal Pci, Balestrini si dedicò all’epopea dei compagni che sbagliano, Eco, Barilli Guglielmi eccetera. Va be’, lasciamo perdere. Quarant’anni? Buon pro gli faccia. 






27 mag 2004 ... Dall' amicizia con Fidel Castro e Giangiacomo Feltrinelli alle implacabili denunce delle ingiustizie nei Paesi.

nota. Riva a via margutta in Casa Pagliarani ebbe al suo nascere parole entusiate per la videor, videorivista, appena nata. Vogliamo ricordarlo qui ora.

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