lunedì 18 luglio 2011

Intervista? solo frammenti di conversazioni a tavola

farinhaus ti ha inviato un messaggio:
Intervista rosselli To: videorlab

Salve, ho appena visto il frammento dell'intervista ad Amelia Rosselli su Calogero. Sarebbe possibile vederla tutta? sto lavorando a uno studio sul poeta calabrese e sarebbe per me un documento preziosissimo.
Grazie!
LF . Grazie! Laura

"Intervista?
solo frammenti di conversazioni a tavola alla Pietra Serpentina di via Galvani a Roma: results?search_query=Amelia+Rosselli+Lorenzo+Calogero&aq=f "

domenica 17 luglio 2011

Sogna e piangi

FRANZ KAFKA
Da: Diari, tr.it. di E.Pocar, Milano, Mondadori, 1960, vol.II, pp. 159-160

Sogna e piangi, povera stirpe,

non trovi la via, l'hai perduta.
Ahimè! è il tuo saluto la sera,
ahimè! il saluto al mattino.
Non voglio niente, soltanto sfuggire
a mani d'abisso che si tendono
per trascinar giù me impotente.
Pesante precipito nelle mani protese.
Sonante si udì sui monti lontani
un lento discorso. Sostammo in ascolto.
Esse portavano, ahimè, larve d'inferno,
smorfie velate,il corpo premuto contro di sè.

Un treno lungo lungo porta l'immaturo.

(luglio 1916)

EDOARDO SANGUINETI

Triperuno, dalla sezione Purgatorio de l’Inferno, ed è del 1964

piangi piangi, che ti compero una lunga spada blu di plastica, un 

                                                                                            frigorifero
Bosch in miniatura, un salvadanaio di terra cotta, un quaderno
con tredici righe, un'azione di Montecatini:
                                                                    piangi piangi, che ti
                                                                                            compero
una piccola maschera antigas, un flacone di sciroppo ricostituente,
un robot, un catechismo con illustrazioni a colori, una carta geografica
con bandierine vittoriose:
                                        piangi piangi, che ti compero un grosso
                                                                                            capidoglio
di gomma piuma, un albero di Natale, un pirata con una gamba
di legno, un coltello a serramanico, una bella scheggia di una bella
bomba a mano:
                        piangi piangi, che ti compero tanti francobolli
dell'Algeria francese, tanti succhi di frutta, tante teste di legno,
tante teste di moro, tante teste di morto:
                                                                oh ridi ridi, che ti compero
un fratellino: che così tu lo chiami per nome: che così tu lo chiami
Michele:

Poesia nostalgica delle locomotive che vogliono andare al pascolo

il genio di elio pagliarani


Dal muro in fondo al prato, in mezzo al fieno
una forma si muove e si distacca,
ed è una vacca
che avanza il muso per guardare il treno,
       il diretto che passa all'11 ore;
perché (sappia il lettore
di questa commovente poësia),
in fondo al prato c'è la ferrovia.
La vacca guarda: uno dei gran diletti
       dei bravi ruminanti,
(e possono osservarlo tutti quanti),
è di fermarsi in estasi davanti
ai treni in corsa, specie se diretti.
Ma un po' per uno: se ci sono vacche
       che fan l'occhietto alle locomotive,
(anime sensitive,
e non automi o rapide baracche)
ci sono pur delle locomotive,
che guardano le vacche.
       Le guardano coi grandi occhi di vetro
dei loro due fanali,
ed è con infinita nostalgia
ch'esse si lascian dietro
oltre i fuggenti pali
       del telegrafo, a vol, la prateria,
i campi, dove ci si può sdraiare
tanto tranquillamente, e contemplare
— lungi obliando le stazioni fosche —
il vol delle farfalle e delle mosche!

venerdì 15 luglio 2011

sono a Cesena

      dietro la curva stretta di due parole?
      cupo torna il piacere, e senza senso.
      "fredda e buia e' la notte/ e senza vento"
E allora arriviamo al punto: il Novecento io lo apro con quel verso per me irresistibile di Moretti: "piove. e' mercoledi'. sono a Cesena." Poi seguono naturalmente i Crepuscolari, [non dirmi poeta], Palazzeschi [chi sono? son forse un poeta?]

Anchorman

e' un miracolo del ritmo a sconvolgere la lingua ossidata del tempo questo ritmo e' sentimento; vera novita' di giacomo leopardi sta nell'ascolto del sentimento qualsiasi cosa scriva, in versi e in prosa, spostando le immagini e i pensieri verso una dimensione interiore, in uno spazio che solo a lui appartiene, e appartenendogli cosi' stretto e lancinante si trasforma in parola che ogni altro coinvolge.
Dolce e chiara e' la notte e senza vento,/e queta sovra ai tetti e in mezzo agli orti/posa la luna, e di lontan rileva/serena ogni montagna...



e' proprio quel che accade nella comunita' che vive online raccontandosi, inevitabilmente,visto che non e' data qui altra modalita' per l'esistenza. la dimensione interiore travasa in quella sociale, anche se evidentemente con esiti espressivi diversi da quelli del poeta. e' dal complesso delle voci che la drammaturgia dl virtuale attinge alla dignita' dell'arte, scrittura che qui e' variamente esercitata, complessa.

martedì 12 luglio 2011

fragile e auto-distruttivo

dicky85 ha aggiunto un commento su dario bellezza 03:


Ho conosciuto diverse persone, e parlo di grandi poeti, che hanno conosciuto davvero bene Dario Bellezza. Mi è stato descritto come un uomo straordinariamente dolce e affabile, quanto fragile e auto-distruttivo.

sabato 9 luglio 2011

[la scuola] L'intelligenza di Giulia

  A proposito di cattivi maestri!
  L'intelligenza ingenua di Giulia ed il cretino comunista che bela.
la-scuola-gli-studi-che-abbiamo-fatto
giulia ha detto...
ho seguito con molta attenzione la tesi avanzata da Marica e credo molto in essa. devo dire però che il primo a farmi capire che lo studio di autori che sembrerebbero morti e sepolti fosse utile al nostro futuro lavorativo fu il professor Virno che in una delle sue lezioni conclusive mise in evidenza quello che secondo me era il dubbio di molti di noi studenti. Lui ci disse:"lo so che questo che abbiamo detto finora vi sembrerà poco coerente con il vostro futuro lavorativo, ma vi servirà, invece, molto più di qualsiasi altra materia pratica". non ho avuto ancora la fortuna di inserirmi nel mondo del lavoro come marica, ma credo che lei abbia fatto un accostamento di idee arguto. una tra le cose che mi hanno colpito è stata la citazione del film "tutta la vita davanti" che anch'io ho visto. il pensiero di Marica di associare il pensiero heideggeriano al suo lavoro da telefonista e al grande fratello è per me geniale ed è anche la conferma che forse la filosofia non è tanto inutile e morta come tutti pensiamo. é meraviglioso come il pensiero di autori vissuti lontani dal mondo digitale odierno si mostri così attuale,ma soprattutto utile per quello che vogliamo fare nel nostro futuro lavorativo. questa prima di tutti secondo me è stata un'intuizione favolosa del prof Gambarara. tanti complimenti Marica!
yerselfissteam ha detto...
"Nessuno è così povero come colui che vede la propria relazione con la presenza altrui, ossia la propria facoltà comunicativa, e il proprio aver linguaggio, ridotti a lavoro salariato" (Paolo Virno, "Grammatica della moltitudine") Ecco cosa a me la Arendt, Virno e Saussure hanno insegnato...
21 aprile 2009 10:06 

[la scuola] Gli studi che abbiamo fatto

Il lavoro filosofico sul linguaggio [per editor]
[correlato a Marica Minio (2009): Gli studi che abbiamo fatto]

per una strategia di comunicazione in Calabria (1990-95)

i principi dell' Esilio


Colui che erra, alla mezzanotte, sulle gallerie di pietra per stimare il valore di una bella cometa; Chi erra, a mezzanotte, sopra le gallerie di pietra per stimare i TITOLI di una bella cometa; Colui che sogna un giorno di strane cave di pietra, ed e' un po' dopo mezzoggiorno, all'ora di grande vedovanza; Chi sogna un giorno strane LATOMIE, ed e' un po' dopo mezzodi', nell'ora di grande vacuita' Colui che desta in mare, sotto il vento d'un' isola bassa, il profumo di secchezza di una piccola immortale delle sabbie; Chi risveglia in mare, sotto il vento d'un'isola bassa, il profumo di secchezza d'un piccolo SEMPREVIVO delle sabbie Colui che veglia, nei porti, nelle braccia di donne d'altra razza, ed e' un gusto di gramigna indiana nel profumo d'ascella della notte bassa, ed e' un po' dopo mezzanotte, all'ora di grande opacita'; Chi veglia, nei porti, fra le braccia di donne d'altra razza, e v'e' un gusto di VETTIVERN nel profumo d'ascella della notte bassa, ed e' un po' dopo mezzanotte, nell'ora di grande opacita'; Colui , nel sonno, il cui respiro e' legato al respiro del mare, e al capovolgersi della marea, ecco che si rivolta sul suo giaciglio come un vascello cambia funi... Chi, dormiente, ha il soffio congiunto al soffio del mare, e al rovesciarsi della marea ecco che si rivolta sul letto come un vascello vira di bordo Chi dipinge il segnale sulla fronte dei piu' alti promontori; Chi segna con croce bianca il fianco degli scogli; Chi lava con latte magro le grandi casematte d'ombra, appie' dei semafori, ed e' un luogo di cinerarie e di macerie per il diletto del saggio; Chi prende alloggio, per la stagione delle piogge, con gente di pilotaggio e di cabotaggio - presso il guardiano d'un tempio morto su una punta di penisola (ed e' uno sperone di pietra grigio-blu, o sull'alto tavoliere d'arenaria rossa); Chi e' avvolto, sulle mappe, nella corsa chiusa dei cicloni; Colui del quale s'illuminano, nelle notti d'inverno, le grandi piste siderali; o chi districa in sogno ben altre leggi di trasmigrazione e di derivazione; Chi cerca, a punta di scandaglio, l'argilla rossa dei grandi fondi per plasmare il volto del suo sogno; Chi si offre, nei porti, in sostituzione delle bussole per la navigazione di piacere... Chi sa la positura e il cosciale di presa dei maggiori cavi sottomarini; Chi ha cura sotto la citta', in un sito di ossari e fogne (ed e' proprio la scorza scoperta della terra), degli istrumenti lettori di puri seismi. Chi presiede, in tempo d'invasione, al regime delle acque, chi ispeziona i grandi bacini filtranti stanchi delle copule di effimere; Chi preserva dalla sommossa, dietro inferriate oroverdi, le grandi serre fetide del Gardino Botanico; i Grandi Uffici della Zecca, delle Longitudini e del Monopolio; e il deposito dei Fari, ove giacciono favole, lanterne; Chi e' di ronda in tempo d'assedio, nell'ampie sale ove si sbricciolano, sotto vetro, panoplie di fasme, di vanesse; e porta la lampada, bella di facce lapislazzuli, dove la principessa di osso spigata d'oro scende il corso dei secoli sotto la sua chioma d'aloe; Chi salva dagli eserciti un ibrido assai raro di rododendro himalaiano; Chi mantiene a sue spese nei grandi fallimenti dello Stato, il lusso torbido delle scuderie da monta, delle grandi scuderie da monta di mattone fulvo sotto le fronde, come roseti di rose rosse sotto il tubare di uragani, come bei ginecei pieni di principi selavggi, di tenebre, d'incenso e di seme maschile... Chi regola, in tempo di crisi, la guardia delle grandi navi sotto sigilli, ormeggiate sull'ansa di un fiume color iodio, color liquame (e sotto il limbo di vetrate variopinte, nei vasti saloni scialbati da oblio, v'e' una luce d'agave per i secoli e per sempre vigile in mare); Chi s'indugia, con gente di basso ceto, per i cantieri e sugli scali deserti dalla folla, dopo il varo di un gran scafo di tre anni; Chi per professione arreda le navi; e chi trova un giorno il profumo della sua anima nel fasciame interno d'un veliero nuovo; Chi monta la guardia d'equinozio sul bastione dei docks, sull'alto pettine sonoro delle grandi dighe di montagna, e sulle immense cateratte oceaniche; Colui pel quale, d'improvviso, s'esala tutto il fiato insanabile di questo mondo nel tanfo dei grandi silos e magazzini di derrate coloniali, la' dove spezie e grano verde si gonfiano alle lune di svernamento come la creazione sul suo letto vizzato; Chi pronuncia la chiusura dei grandi congressi d'orografia, di climatologia, ed e' il tempo di visitare l'Arboreto e l'Acquario e il quartiere delle prostitute, le taglierie di pietre preziose e il sacrato dei grandi convulsionari Chi, come Baber, veste i panni del poeta fra due grandi atti virili per riverire il piano d'una bella terrazza; Chi e' distratto durante la dedica di una navata, e nel timpano sono certe giare, simili a esse di violino, murate per l'acustica; Chi eredita su terra di vassallaggio, l'ultima aironiera, con belle opere di venatoria, di falconeria; Chi commercia, in citta' grandi libri: almagesti, portolani e bestiari; Chi segue con cura gli accidenti di fonetica, di alterazione dei segni e le profonde erosioni del linguaggio; Chi partecipa ai grandi dibattiti di semantica; Chi e' un'autorita' nelle matematiche usuali e si diletta nel computo dei tempi per il calendario delle feste mobili (il numero d'oro, l'indizione romana, l'epatta e le grandi lettere domenicali); Chi da' gerarchia ai grandi uffici del linguaggio; Colui al quale sono mostrate, in luogo altissimo, grandi pietre lucide per l'insistenza della fiamma 
Quelli, quelli sono i principi dell' Esilio e non sanno che farsene del mio canto 
EXIL (Esilio) Saint-John Perse

dalla pagina dei commenti

avolesedoc ha aggiunto un commento su
Una telecamerina nel disastro:
Dio colpisce nella sua casa! ahahahah, ma fatemi il piacere....Più guardo queste immagini e più mi convinco della favola dei vangeli e dei santi: pensare che a pochi metri c'è la tomba del santo più grande dell'umanità, mi fa molto pensare....
aeroboss321 ha aggiunto un commento su
La costruzione della trappola
:
nn ci sarà l'agguato....bla bla bla nn ci sarà l'agguato...mah che gente strana che c'è in questo mondo

martedì 5 luglio 2011

Poeti nella tana della volpe

ordnama 
ha aggiunto un commento su
Poeti nella tana della volpe: sentire anche la traccia audio in effetti sarebbe stato troppo, Pagliarani, Pecora e la Rosselli che mi ascoltano...pazzesco! Grazie a Converso e a Galeno.

Watching traffic of magnificent cloud

lì was Easter as I walked in the public gardens,
Camminavo a Pasqua lungo i giardini pubblici
Hearing the frogs exhaling from the pond,
ascoltando le rane esalare dallo stagno,
Watching traffic of magnificent cloud
osservando il variare d'una magnifica nuvola
Moving without anxiety on open sky-
che si moveva senz'ansia nel cielo aperto -
Season when lovers and writers find
la stagione in cui amanti e scrittori trovano
An altering speech far altering things,
un discorso che muta per cose in mutamento,
An emphasis on new names, on the arm
un'enfasi sui nomi nuovi, sul braccio
A fresh hand with fresh power.
una mano fresca con un fresco potere.


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