mercoledì 27 agosto 2014

più di un poeta: è un pirata

è come il Catalogo / delle navi (νεῶν κατάλογος; neōn katalogos) di Omero; / riempie il tempo / io parlo per figure
dammi tempo,
tempo.
quando ero ragazzo
avevo un libro
a cui, di tanto
in tanto, aggiungevo
qualche fiore pressato;
poco dopo
ne avevo una buona collezione.
c'era tra essi,
profeticamente,
l'asfodelo.
io ti reco,
ridestato,
un ricordo di quei fiori.
erano profumati
quando li comprimevo
e serbavano a lungo
un po' del loro
profumo.
un odore strano,
un odore morale,
che mi conduce a te...
mille argomenti
in un fiore di melo.
la stessa terra generosa
donava liberamente.
il mondo intero
diventò il mio giardino!
ma anche il mare
che nessuno cura
è un giardino
quando è battuto dal sole
e le onde
si ridestano.
io l'ho veduto
e tu anche
quando fa sfigurare
ogni fiore.
e in più vi sono le stelle marine
irrigidite dal sole
e altri relitti
e alghe. noi lo sapevamo
insieme al resto
perché eravamo nati presso il mare,
conoscevamo le sue siepi di rose
fino all'orlo estremo dell'acqua...
non posso dire 
di esser disceso agli inferi
per amor tuo
ma spesso
mi ci sono trovato
inseguendoti.
non amo farlo
e preferivo
essere in cielo. sentimi bene.
non voltarmi le spalle.
ho imparato molto nella vita
dai libri
e fuori dai libri
sull'amore.
la morte non è la sua fine.
c'è una gerarchia
che può essere attinta,
io credo,
al suo servizio.
il suo guiderdone
un fiore fatato;
un gatto con venti vite.
se nessuno compisse la prova
lo sconfitto
sarebbe il mondo.
per te e per me
è stato come
chi osservi una tempesta
avanzare sull'acqua.
siamo rimasti, anno
dopo anno, davanti allo spettacolo
delle nostre vite
mano nella mano.
la tempesta si spiega.
lampi scherzano
sul bordo delle nuvole. a nord
il cielo è calmo,
azzurro riverbero
mentre la tempesta si affolla...
noi danzavamo
tra i pensieri,
e leggevamo un libro insieme.
ricordi?
un libro serio.
e così i libri entrarono
nella nostra vita.
...
sempre,
se penso al mare,
mi torna alla mente
"iliade"
e la pubblica colpa
di elena che la generò.
se questa non fosse stata,
nessun poema avremmo avuto
...
è la mente 
che va coltivata
prima del'incedere della morte, 
e ogni volere tornerà ad essere
un giardino.
complesso è il poema, così lo spazio
che per esso abbiamo creato
nelle nostre vite.
complesso può essere il silenzio,
ma esso non porta lontano.
ricominciamo.
è come il catalogo 
delle navi di omero:
riempie il tempo.
io parlo per figure,
in certo modo anche gli abiti,
che indossi, sono figure,
non potremmo intenderci
altrimenti...
è difficile
ricevere notizie da poesie,
eppure uomini muoiono
miseramente ogni giorno
per mancanza di ciò
che là si trova.
ascoltami fino in fondo
perchè anch'io vi sono coinvolto
come ogni uomo
che ancora nel suo letto
in pace
vuole morire

1 commento:

Videor ha detto...

Ma se le spoglie, coi
rostri delle navi de' Lacedemoni si vedevano collocate nel Tempio vecchio di Giunone, chi non dirà,
che nella stessa Città ve n'era anche un nuovo?
adunque in più d'un luogo veniva Giunone da Padovani adorata.

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