domenica 14 giugno 2015

Saul Bellow Vs Eva Piccoli

1915 Cento anni di Saul Bellow
1965 50 anni dei libri della lettrice Eva Piccoli
2015 i loro libri alla Piramide Cestia di Roma

[100 anni di Bellow] 

all'angolo si fermo' a guardare la squadra dei demolitori al lavoro. La grossa palla di metallo oscillante andava a colpire i muri, passava agevolmente attraverso i mattoni, ed irrompeva nelle stanze, peso indolente che curiosava nelle cucine e nei salotti. Tutto cio' che toccava vacillava e esplodeva, e si sbriciolava in terra. Ne emergeva una nuvola bianca e silenziosa di polvere di calce. Il pomeriggio stava per finire, e nella zona di demolizione che s'allargava sempre piu' c'era un fuoco, alimentato dallo smantellamento. Moses udiva l'aria, sospinta pian piano verso le fiamme, sentiva il calore. Gli operai, ammonticchiando legna nel falo', vi lanciavano strisce di cornicioni di stucco come fossero giavellotti. Pittura e vernice fumavano come incenso. La vecchia pavimentazione bruciava con riconoscenza - un funerale di oggetti sfibrati. Impalcature racchiuse da porte rosa, verdi e bianche tremavano mentre i camion a sei ruote portavano via le pietre cadute. 

Il sole, che salpava adesso per il New Jersey e l'ovest, era circondato da un brodo abbagliante di gas atmosferici. Herzog osservo' che la gente era schizzata di macchie rosse, e che lui stesso aveva degli spruzzi sulle braccia e sul petto. Attraverso' la 7a Avenue ed entro' nella stazione della metropolitana. Dal crepitio del fuoco, dalla polvere, si precipito' giu' per le scale nei sotterranei, le orecchie all'erta per sentire se veniva un treno, le dita che passavano in rassegna le monete che aveva in tasca, in cerca di un gettone per la metropolitana. Inalo' gli odori di pietra, d'urina, aspramente tonici, la puzza di ruggine e di lubrificanti, avverti' la presenza di una corrente d'urgenza, di velocita', di infinito desiderio, probabilmente collegata alla spinta che sentiva lui stesso, alla propria traboccante vitalita' nervosa (...).
Lascio'cadere il gettone nella fessura e vi scorse tutta una serie di altri gettoni illuminati dall'interno e ingranditi dal vetro. Milioni innumerevoli di passeggeri avevano lustrato coifianchi il legno del torchietto. Ne scaturiva un senso di comunione-fratellanza in una delle sue forme piu' scadenti. Una cosa seria, penso' Herzog mentre passava anche lui. Piu' gli individui vengono distrutti (da processi tipo quelli che conosco io) e peggiore diventa la loro brama di collettivita'. Peggiore, perche' ritornano alla massa agitati, infervorati dal proprio fallimento. Non come fratelli ma come degenerati.

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