venerdì 16 ottobre 2015
lunedì 12 ottobre 2015
Pagliarani premia al Teatro Argentina
Cari amici,
ho il piacere di invitarvi tutti alla cerimonia di premiazione della Iª edizione del “Premio Nazionale Elio Pagliarani” che si svolgerà lunedì 26 ottobre 2015 alle ore 17,00 nella Sala Squarzina del teatro Argentina di Roma.
Tutti i dettagli nel programma allegato. Potete consultare anche il sito del Premio (www. premionazionaleeliopagliarani. it) o la pagina facebook (premionazionaleliopa gliarani).
Vi aspettiamo numerosi!
La Presidente
Cetta Petrollo Pagliarani
Vi aspettiamo numerosi!
La Presidente
Cetta Petrollo Pagliarani
I finalisti:
Editi:
1) Vito Bonito, Soffiati via, Il ponte del sale
2) Alessandro Broggi, Avventure minime, Transeuropa
3) Gilda Policastro, Inattuali, Transeuropa, E-book
4) Ivan Schiavone, Cassandra, un paesaggio, Oèdipus edizioni
5) Michele Zaffarano, La vita la teoria e le buche, Oèdipus edizioni
Inediti:
1) Laura Cingolani, Mangio alberi e altre poesie
2) Lorenzo Mari, Ornitorinco in cinque passi
3) Silvia Tripodi, Voglio colpire una cosa
domenica 11 ottobre 2015
ode on a grecian urn
- Tu sposa della quiete, ancora inviolata,
- tu figlia adottiva del Silenzio e del lento Tempo,
- narratrice delle selve, che puoi quindi narrare
- una raffinata storia più dolcemente di quanto fanno le mie rime:
- quale leggenda vive, ornata di foglie, nelle tue forme
- di divinità e mortali, o entrambi,
- a Tempe o nelle vallette d’Arcadia?
- Che uomini e che dei sono questi? Quali fanciulle ritrose?
- Quale folle ricerca? Quale tentativo di fuga?
- Quali flauti e tamburi? Quale estasi selvaggia?
- Le melodie udite son dolci, ma quelle che non si sentono
- lo sono ancora di più; quindi, dolci flauti,
- continuate a suonare, non per il l’udito, ma, ancora più caro,
- suonate per lo spirito canzoni senza suono:
- bel giovane, sotto gli alberi, non puoi cessare
- la tua canzone, né mai saranno spogli quegli alberi;
- amante audace, non potrai mai, mai baciarla
- anche se sei così prossimo al tuo obiettivo - eppure, non temere;
- lei non può scomparire, anche se non raggiungi la tua gioia,
- tu amerai per sempre, e lei sarà per sempre bella.
- Ah felici, felici rami! Che non potete perdere
- le foglie, e non direte mai addio alla primavera;
- e, felice suonatore, mai stanco,
- che intonerai per sempre musiche sempre nuove;
- ancor più felice amore! Più felice, felice amore!
- Per sempre caldo e ancora da godere,
- per sempre ansimante, e per sempre giovane;
- siete superiori a ogni viva passione umana,
- che lascia il cuore afflitto e nauseato,
- la fronte in fiamme, e la lingua arida.
- E chi sono costoro che vanno al sacrificio?
- A quale verde altare, oh sacerdote misterioso,
- conduci quella giovenca che muggisce al cielo,
- coi lisci fianchi adornati di ghirlande?
- Quale piccolo paese sul fiume, o sul mare,
- o quale pacifica cittadella inerpicata sui monti
Tempio greco
- Thou still unravish'd bride of quietness,
- thou foster-child of Silence and slow Time,
- sylvan historian, who canst thus express
- a flowery tale more sweetly than our rhyme:
- what leaf-fringed legend 5 haunts about thy shape
- of deities or mortals, or of both,
- in Tempe or the dales of Arcady 6?
- What men or gods are these? What maidens loth?
- What mad pursuit? What struggle to escape?
- What pipes and timbrels? What wild ecstasy?
- Heard melodies are sweet, but those unheard
- are sweeter; therefore, ye soft pipes, play on;
- not to the sensual ear 7, but, more endear'd,
- pipe to the spirit ditties of no tone 8:
- fair youth, beneath the trees, thou canst not leave
- thy song, nor ever can those trees be bare;
- bold Lover, never, never canst thou kiss,
- though winning near the goal - yet, do not grieve;
- she cannot fade, though thou hast not thy bliss,
- for ever wilt thou love, and she be fair!
- Ah, happy, happy boughs! That cannot shed
- your leaves, nor ever bid the Spring adieu;
- and, happy melodist, unwearied,
- for ever piping songs for ever new;
- more happy love! More happy, happy love!
- For ever warm and still to be enjoy'd,
- for ever panting, and for ever young;
- all breathing human passion far above 9,
- that leaves a heart high-sorrowful and cloy'd,
- a burning forehead, and a parching tongue 10.
- Who are these coming to the sacrifice?
- To what green altar, o mysterious priest,
- lead'st thou that heifer lowing at the skies,
- and all her silken flanks with garlands drest?
- What little town by river or sea-shore,
- or mountain-built with peaceful citadel,
- is emptied of its folk, this pious morn?
- And, little town, thy streets for evermore
- will silent be; and not a soul, to tell
- why thou art desolate, can e'er return.
- O Attic shape 11! Fair attitude 12! With brede 13
- of marble men and maidens overwrought,
- with forest branches and the trodden weed;
- thou, silent form! dost tease us out of thought
- as doth eternity: Cold Pastoral!
- When old age shall this generation waste,
- thou shalt remain, in midst of other woe
- than ours, a friend to man, to whom thou say'st,
- “Beauty is truth, truth beauty” 14, - that is all
- ye know on earth, and all ye need to know.
- Tu sposa della quiete, ancora inviolata,
- tu figlia adottiva del Silenzio e del lento Tempo,
- narratrice delle selve, che puoi quindi narrare
- una raffinata storia più dolcemente di quanto fanno le mie rime:
- quale leggenda vive, ornata di foglie, nelle tue forme
- di divinità e mortali, o entrambi,
- a Tempe o nelle vallette d’Arcadia?
- Che uomini e che dei sono questi? Quali fanciulle ritrose?
- Quale folle ricerca? Quale tentativo di fuga?
- Quali flauti e tamburi? Quale estasi selvaggia?
- Le melodie udite son dolci, ma quelle che non si sentono
- lo sono ancora di più; quindi, dolci flauti,
- continuate a suonare, non per il l’udito, ma, ancora più caro,
- suonate per lo spirito canzoni senza suono:
- bel giovane, sotto gli alberi, non puoi cessare
- la tua canzone, né mai saranno spogli quegli alberi;
- amante audace, non potrai mai, mai baciarla
- anche se sei così prossimo al tuo obiettivo - eppure, non temere;
- lei non può scomparire, anche se non raggiungi la tua gioia,
- tu amerai per sempre, e lei sarà per sempre bella.
- Ah felici, felici rami! Che non potete perdere
- le foglie, e non direte mai addio alla primavera;
- e, felice suonatore, mai stanco,
- che intonerai per sempre musiche sempre nuove;
- ancor più felice amore! Più felice, felice amore!
- Per sempre caldo e ancora da godere,
- per sempre ansimante, e per sempre giovane;
- siete superiori a ogni viva passione umana,
- che lascia il cuore afflitto e nauseato,
- la fronte in fiamme, e la lingua arida.
- E chi sono costoro che vanno al sacrificio?
- A quale verde altare, oh sacerdote misterioso,
- conduci quella giovenca che muggisce al cielo,
- coi lisci fianchi adornati di ghirlande?
- Quale piccolo paese sul fiume, o sul mare,
- o quale pacifica cittadella inerpicata sui monti
- si è svuotata dei suoi abitanti in questo sacro mattino?
- Piccolo villaggio, le tue strade saranno per sempre
- silenziose; e nessuno potrà mai tornare
- a dire perché tu sei desolato.
- Oh, forma attica! Posa bella! Con un’elaborata
- decorazione di uomini e fanciulle marmoree,
- coi rami della foresta e le erbe calpestate;
- tu, forma silenziosa! Che ci fai perdere la ragione
- come fa l’eternità: fredda pastorale!
- Quando la vecchiaia devasterà questa generazione,
- tu resterai, in mezzo ad altri dolori
- diversi dai nostri, amica dell’uomo, a cui dicesti,
- “Bellezza è verità, verità bellezza”, - questo è tutto
- ciò che sapete sulla Terra, ed è tutto ciò che vi occorre sapere.
keats, ode on a grecian urn |
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