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domenica 28 novembre 2010
stay tuned
Patrizia Vicinelli:
vastowildbrothers
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giovedì 18 novembre 2010
da Paterson
la
giovedì 11 novembre 2010
sinché le maree del bene e del male
ancora pienamente. Per l'avvoltoio che era la tua sinistra
figura io ero decisa a combattere. Per i poveri ed i malati
di mente che avvolgevano le loro sinistre figure di tra
le strade malate io cantavo ancora tarantella la tua camicia
è la più bella canzone della strada. Per le strade odoranti
di benzina cercavamo nell'occhio del vicino la canzone
preferita. Per quel tuo cuore che io largamente preferisco
ad ogni altra burrasca io vado cantando amenamente delle
canzoni che non sono per il tuo orecchio casto da cantante
a divieto. Per il divieto che ci impedisce di continuare
forse io perderò te ancora ed ancora - sinché le maree del
bene e del male e di tutte le fandonie di cui è ricoperto
questo vasto mondo avranno terminato il loro fischiare.
Most engaging videos
Most engaging videos | % of total |
Io ti farò cucù e curuccucù | 5.4 | |
The world is a beautiful place | 5.3 | |
Edoardo Sanguineti senza stile | 5.3 | |
Edoardo SANGUINETI | 3.8 | |
La costruzione della trappola | 3.6 | |
Una telecamerina nel disastro | 3.2 | |
dario bellezza 01 | 2.7 | |
Amelia Rosselli, la libellula | 2.6 | |
Pensatina | 2.3 | |
valerio magrelli, via delle fornaci | 2.1 |
trappole
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calogero33 ha aggiunto un commento su
La costruzione della trappola:
lattediluna ha aggiunto un commento su
Una telecamerina nel disastro:
Dio regala. Dio leva. Dio uccide.
Una perdita immane di arte, patrimonio e umano. Ma era destino.
Top videos | % of total views |
La costruzione della trappola | 11.7 | |
Una telecamerina nel disastro | 5.1 | |
Edoardo Sanguineti senza stile | 4.8 | |
Io ti farò cucù e curuccucù | 3.9 | |
cavallina storna | 3.9 | |
Amelia Rosselli, la libellula | 3.6 | |
[il comico in poesia] alfabeto apocalittico A | 2.5 | |
Edoardo SANGUINETI | 2.4 | |
Giorgio Caproni legge | 2.2 | |
The world is a beautiful place | 1.4 |
sabato 6 novembre 2010
Hacking for Christ: Search, Don't Sort?
1.4.94, videor e la telematica
Queste giornate di primavera,
sono sicura,
me le ricordero'.
per questa primavera in se'
e
per la totale difficolta'
ad accettarla.
Una difficolta' intima:
come se l'inverno non fosse
durato abbastanza
(dico che e' troppo presto!)
non e' durato molto il mio
letargo, intendo.
E sono indispettita:
tutto questo rinascere
significa
attivita'
movimento
"vita" alla decima potenza
e io
non sono pronta!
non sono pronta per la vita?
chiamatemi alla vita
solo quando occorre
quando e' urgente
non sempre.
So gia' che a qualcuno non piacera',
e forse anche a me.
Dalla finestra, la mattina
la luce del sole
e' maldestra
rompe il sonno
insistente
prematuramente
e grido: ne ho bisogno!
perche' allora io
sogno
dopo una notte
passata
a rincorrere
il sapore
delle cose vissute
per prova
per gioco
solo la mattina
poco
prima dell'alba, il momento e' giusto
ma il sole di questa primavera
lo guasta.
Allora
in macchina
per tutto il tratto di strada
che mi separa da casa
recito 100 volte l' Ave Maria in inglese
cantileno
filastrocche
all'infinito:
e penso che
questa
primavera
e' prematura
e perciottanto
dura.
martedì 2 novembre 2010
video girati in tribunale?
Si era profondamente addormentata
La complicità finisce per rivelarsi, in uno di quegli slittamenti peculiari al simbolico, un’identità. Poche pagine oltre il corpo di Gretta, desiderato con violenza da Gabriel, verrà definito «musical and strange and perfumed». Ascoltare, vuol dire trasformarsi in ciò che si ascolta, condividerne in qualche maniera il destino, aggirando la barriera dell’identità. Per questo il corpo di Gretta è musicale.
«musical and strange and perfumed» /emanuele-trevi-su-i-morti-di-james-joyce/
È nel tempo del viaggio, dove c’è chi muore giovane sotto la finestra dell’amata e chi invece campa molto a lungo, scrivendo recensioni di libri di poesia, dividendo tranquillamente il letto con la stessa donna per la quale l’altro è morto, che la virtù di giustizia, come ogni altra virtù, è sottomessa a un rischio di fallimento.
La sproporzione fra i destini è tale che si rischia di rimanere accecati, di costruire un mondo che assomiglia solo alla propria profonda ignoranza – un mondo senza luce e senza bellezza, com’è quasi sempre quello degli intellettuali come Gabriel, degli uomini che scrivono di poesia sulle gazzette senza mai sospettare nemmeno l’esistenza di ragazzi capaci di morire fieramente d’amore e di pioggia.
Solo il racconto (non la «letteratura», che non esiste, che non ha nessuna importanza, ma la fatica e la trepidazione del raccontare) può ridonare dignità all’esistenza offesa da un’ingiustizia così enorme.
Funeral blues
lunedì 1 novembre 2010
La scelta linguistica
Lucio Battisti,il metronomo
Abruzzese aveva ragione, certo, ma non per questo avevo torto nel percorrere contemporaneamente la strada che DomCommisso e DomLamux hanno notato (ed annotato): la sospensione del tempo, la punteggiatura senza racconto, la scansione, proprio come quella che cito qui con il VideoViaggiare di Battisti e che piace ad Antonella Castellini non a caso matematica e scrittrice .
Stop/Start, diremmo, in uno stand-up comedian: drammaturgie della voce per sfuggire all'ipnosi della narrazione; la matematica di Lucio Battisti, il metronomo.
Devo interrompere, scandire, lasciare in sospeso: il video breve, brevissimo, in un contesto di fluenza com'è il luogo di facce-er-book è una richiesta (disperante) di linguaggioall'orecchio del saggio, ma in pieno mercato(R.B.); così come i tempi illimitati (Abruzzese, appunto) di videor per ascoltare la poesia in video e stare con i suoi poeti utilizzando una videocassetta registata rinunciando ad una regia per lasciare ai poeti il ritmo.
Sì, viaggiare, ma persi nei pensieri, eh.
* [Videor, La scelta linguistica che emerge ha qualcosa a che vedere con quel genere di videoarte che predilige 'i tempi illimitati', i tempi 'morti' come programmatica negazione del tempo 'scarso' profondamente sentito ed esibito dai consumi di massa, Alberto Abruzzese, Espresso 1989].
navigazione fluviale
Aldo Palazzeschi, "i fiori"
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titolo Palazzeschi |
----------------------------------------------------- descrizione Laboratorio di Poesia. 112. Elencazione: Elio Pagliarani delira Palazzeschi. La figura di Aldo Palazzeschi (Firenze, 1885 - Roma, 1974), pur occupando un posto di rilievo nella nostra letteratura del ‘900, continua ad essere considerata quella di un sia pur geniale minore. Personaggio dai molteplici interessi (in gioventù, frequentò una scuola di recitazione e per qualche mese fu attore nella compagnia di Lyda Borelli), lasciò tuttavia presto il teatro per dedicarsi alla scrittura. Vicino al futurismo, movimento nel quale mai si riconobbe del tutto, fu scrittore prolifico e sempre attento a quanto gli avveniva intorno, persino alla lezione delle avanguardie europee: nella sua opera più importante, il romanzo “Il codice di Perelà” (1911), egli narra l’impossibile missione di redenzione della specie umana tentata da Perelà, ricalcando in modi talvolta farseschi la vita di Cr |
----------------------------------------------------- soggetto 800 LETTERATURA |
----------------------------------------------------- chiavi palazzeschi |
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media Aldo Palazzeschi, "I fiori" (Poesie 1904-1914, Firenze, Vallecchi, 1963 |
----------------------------------------------------- redattore Cristiano Testa |
Spazi Metrici
titolo Amelia Rosselli: Pier Paolo Pasolini e la metrica, "SPAZI METRICI" |
descrizione Variazioni Belliche piace ai giovani, soprattutto se parliamo della prima parte, quella contenente poesie non strettamente legate al sistema metrico elaborato dalla Rosselli. Le poesie del periodo successivo presentano invece una tecnica notevole, tecnica che incuriosisce Pier Paolo Pasolini a tal punto da convincere la poetessa alla pubblicazione, nel 1962, di un breve saggio divulgativo, dal titolo Spazi Metrici, edito in appendice proprio su Variazioni Belliche. Spazi Metrici riassume quattordici anni di studio ed elaborazione della metrica; Pasolini sapeva dell’uso consapevole che la poetessa anglo-italiana faceva dei propri lapsus, e subiva la malìa e la forza di quel rimare così doloroso e perfetto di caos. |
Amelia Rosselli, intervista ad Alfonso Berardinelli
titolo Amelia Rosselli, intervista ad Alfonso Berardinelli |
descrizione In questa intervista Alfonso Berardinelli, critico letterario e poeta, ci racconta la "sua" Amelia Rosselli, in occasione della presentazione di Diario Ottuso, del quale curò la prefazione. Berardinelli propone un rapido excursus nell'opera della poetessa, dai tempi delle prime pubblicazioni sul Menabò, rivista letteraria a cura di Elio Vittorini, agli ultimi tentativi in prosa, mettendo in evidenza il carattere sperimentale delle composizioni; carattere sperimentale che - data la storia della vita e della formazione della Rosselli - è un "dato di fatto", una tendenza naturale e necessaria. I suoi lapsus, gli errori, le sgrammaticature, l’originale e spontaneo modo con il quale riesce a implicare nella sua poesia cosi moderna delle voci remote, delle voci antiche - come se la tradizione classica, la tradizione della lirica italiana, rientrasse nella sua poesia senza nessuna intenzione “colta” - l'elemento infantile, angoscioso, e quello lirico, profetico, la rendono al tempo stesso l'Alice e la Cassandra della poesia italiana: "Ha un tono oracolare, in lei del tutto naturale. A causa della sua formazione e della sua mente, che è in comunicazione con varie entità, morti vivi, angeli, delizie, inferni, e proprio perché la sua è una mente lirica, di una potenza eccezionale, in lei avviene che il linguaggio si presenti direttamente poetico".
Alfonso Berardinelli, saggista, critico letterario, è autore di diversi studi, tra cui ricordiamo La poesia verso la prosa (Bollati Boringhieri, 1994), L’eroe che pensa (Einaudi, 2000), Stili dell’estremismo (Editori Riuniti, 2001), La forma del saggio (Marsilio, 2002), A B C del mondo contemporaneo: Autonomia, Benessere, Catastrofe (Minimum Fax, 2004). |