domenica 28 novembre 2010

stay tuned

una guida di meno

Patrizia Vicinelli:

vastowildbrothers
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su Patrizia Vicinelli:

INSANE

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giovedì 18 novembre 2010

da Paterson

- e si sposano solamente per distruggere, in
privato, quando
sono soli solamente per distruggere, per
nascondersi
(nel matrimonio)
perché possano distruggere senza essere notati
in esso - i distruttori
La morte verrà troppo tardi per recarci aiuto
Quale fine tranne l'amore, che fissa la morte negli
occhi?
Una città, un matrimonio - che fissa la morte
negli occhi
L'enigma di un uomo e di una donna
Che altro c'è, infatti, se non l'amore, che fissa la
morte
negli occhi, l'amore che genera il matrimonio -
non infamia, non morte
sebbene sembri che l'amore non generi
altro che morte nei drammi antichi, solo la morte, è
come se preferissero la morte in luogo d'affrontare
l'infamia, l'infamia delle antiche città
mondo di corrotte città,
e nient'altro, che la morte fissa negli occhi,
privo d'amore: non palazzi, non giardini nascosti,
non acqua tra le pietre; i corrimani di pietra
delle balconate, incavati, su cui scorre
l'acqua chiara, e senza pace
sono asciutte. È estate, è
la 
Le acque
sono asciutte.E' estate e' finito
Cantami una canzone che renda la morte
sopportabile, una canzone
di un uomo e di una donna: l'enigma di un uomo
e di una donna.
Che lingua ci calmerà la sete,
che venti ci solleveranno, che flutti ci porteranno
oltre le sconfitte
se non il canto, il canto immortale?
La roccia
sposata al fiume
non dà
suono.
E il fiume
passa - ma io rimango
e chiamo
e invoco senza posa a voce alta
gli uccelli
e le nuvole
(ascoltando)
Chi sono io?
-la voce!
- la voce s'innalza, trascurata
(con il suo nuovo) il linguaggio
mai esitante. Non c'è liberazione?
Piantala. Lascia tutto. Smetti di scrivere.
"Come il Santo" tu non separerai
mai quella macchia di senso,
insulto
all'amore, il verme della mente, che
ròsica il nocciolo, inappagato
- non separerai mai quella macchia
di senso dalla massa inerte. Mai.
Mai quella radiosità
squartata,
non raggiunta dai simboli
Dottore, crede lei nel
"popolo", nella Democrazia? Crede
ancora - in questo
scolo di città corrotte?
Ci crede, dottore? Ancora oggi?
Abbandona
la poesia. Abbandona !'incertezza
dell'arte.
Che cosa puoi, che cosa
puoi TU sperare di concludere -
su un mucchio di biancheria sporca?
- tu
poeta (scacciato) dal Paradiso?
È un libro osceno? Ci giurerei
che è un libro osceno, disse.
La morte è in attesa,
sorella gentile -
piena di parole assenti,
parole che mai vengono dette -
la sorella gentile dei poveri.
La sostanza sfolgorante che
resiste e alla fine non si muta in cristallo
nella pechblenda
la sostanza sfolgorante
Ci fu una luce antica, di colori prismatici : di dove alle
Nuove Barbados venne l'inglese
Così ebbe inizio

giovedì 11 novembre 2010

sinché le maree del bene e del male

Per le cantate che si svolgevano nell'aria io rimavo
ancora pienamente. Per l'avvoltoio che era la tua sinistra
figura io ero decisa a combattere. Per i poveri ed i malati
di mente che avvolgevano le loro sinistre figure di tra
le strade malate io cantavo ancora tarantella la tua camicia
è la più bella canzone della strada. Per le strade odoranti
di benzina cercavamo nell'occhio del vicino la canzone
preferita. Per quel tuo cuore che io largamente preferisco
ad ogni altra burrasca io vado cantando amenamente delle
canzoni che non sono per il tuo orecchio casto da cantante
a divieto. Per il divieto che ci impedisce di continuare
forse io perderò te ancora ed ancora - sinché le maree del
bene e del male e di tutte le fandonie di cui è ricoperto
questo vasto mondo avranno terminato il loro fischiare.

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Io ti farò cucù e curuccucù
5.4
The world is a beautiful place
5.3
Edoardo Sanguineti senza stile
5.3
Edoardo SANGUINETI
3.8
La costruzione della trappola
3.6
Una telecamerina nel disastro
3.2
dario bellezza 01
2.7
Amelia Rosselli, la libellula
2.6
Pensatina
2.3
valerio magrelli, via delle fornaci
2.1

trappole

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calogero33 ha aggiunto un commento su
La costruzione della trappola:

ma kistu è propio cretino

lattediluna ha aggiunto un commento su
Una telecamerina nel disastro:
la Natura é DIO.
Dio regala. Dio leva. Dio uccide.
Una perdita immane di arte, patrimonio e umano. Ma era destino.



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La costruzione della trappola
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Una telecamerina nel disastro
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Edoardo Sanguineti senza stile
4.8
Io ti farò cucù e curuccucù
3.9
cavallina storna
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Amelia Rosselli, la libellula
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[il comico in poesia] alfabeto apocalittico A
2.5
Edoardo SANGUINETI
2.4
Giorgio Caproni legge
2.2
The world is a beautiful place
1.4

sabato 6 novembre 2010

videor numero 8

XXBleedOutxX187 ha aggiunto un commento su videor 08_incipit:

fuck

Hacking for Christ: Search, Don't Sort?

L’abbassamento della lingua di Google stupor mundi spazza via le pastoie burocratiche delle lingue ufficiali, le banalità quotidiane dei linguaggi ordinari, il confezionamento mostruoso degli apparati culturali, che calcola e falsifica con i suoi algoritmi sfrontati, rimandandoli trasformati al mittente: questo formidabile elaboratore di testi, scrive sotto dettatura (il tema il testo lo propone il suo utente-lettore) i grandi testi collettivi che le avanguardie novecentesche avevano sognato nel loro santo delirio democraticista.

1.4.94, videor e la telematica

Queste giornate di primavera,
sono sicura,
me le ricordero'.
per questa primavera in se'
e
per la totale difficolta'
ad accettarla.

Una difficolta' intima:
come se l'inverno non fosse
durato abbastanza
(dico che e' troppo presto!)
non e' durato molto il mio
letargo, intendo.

E sono indispettita:
tutto questo rinascere
significa
attivita'
movimento
"vita" alla decima potenza
e io
non sono pronta!
non sono pronta per la vita?
chiamatemi alla vita
solo quando occorre
quando e' urgente
non sempre.

So gia' che a qualcuno non piacera',
e forse anche a me.

Dalla finestra, la mattina
la luce del sole
e' maldestra
rompe il sonno
insistente
prematuramente
e grido: ne ho bisogno!
perche' allora io
sogno
dopo una notte
passata
a rincorrere
il sapore
delle cose vissute
per prova
per gioco
solo la mattina
poco
prima dell'alba, il momento e' giusto
ma il sole di questa primavera
lo guasta.

Allora
in macchina
per tutto il tratto di strada
che mi separa da casa
recito 100 volte l' Ave Maria in inglese
cantileno
filastrocche
all'infinito:
e penso che
questa
primavera
e' prematura
e perciottanto
dura.

martedì 2 novembre 2010

video girati in tribunale?

fabiowaters ti ha inviato un messaggio:
video processi mani pulite
salve. sto facendo una ricerca su mani pulite e cerco video dei processi andati in onda sulla rai. lei ha altri video girati in tribunale?

Si era profondamente addormentata

La complicità finisce per rivelarsi, in uno di quegli slittamenti peculiari al simbolico, un’identità. Poche pagine oltre il corpo di Gretta, desiderato con violenza da Gabriel, verrà definito «musical and strange and perfumed». Ascoltare, vuol dire trasformarsi in ciò che si ascolta, condividerne in qualche maniera il destino, aggirando la barriera dell’identità. Per questo il corpo di Gretta è musicale.
«musical and strange and perfumed» /emanuele-trevi-su-i-morti-di-james-joyce/
È nel tempo del viaggio, dove c’è chi muore giovane sotto la finestra dell’amata e chi invece campa molto a lungo, scrivendo recensioni di libri di poesia, dividendo tranquillamente il letto con la stessa donna per la quale l’altro è morto, che la virtù di giustizia, come ogni altra virtù, è sottomessa a un rischio di fallimento.
La sproporzione fra i destini è tale che si rischia di rimanere accecati, di costruire un mondo che assomiglia solo alla propria profonda ignoranza – un mondo senza luce e senza bellezza, com’è quasi sempre quello degli intellettuali come Gabriel, degli uomini che scrivono di poesia sulle gazzette senza mai sospettare nemmeno l’esistenza di ragazzi capaci di morire fieramente d’amore e di pioggia.
Solo il racconto (non la «letteratura», che non esiste, che non ha nessuna importanza, ma la fatica e la trepidazione del raccontare) può ridonare dignità all’esistenza offesa da un’ingiustizia così enorme.

Funeral blues

Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent the dog from barking with a juicy bone,
Silence the pianos and with muffled drum
Bring out the coffin, let the mourners come.

Let aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling on the sky the message He Is Dead,
Put crêpe bows round the white necks of the public doves,
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.

He was my North, my South, my East and West,
My working week and my Sunday rest,
My noon, my midnight, my talk, my song;
I thought that love would last for ever: I was wrong.

The stars are not wanted now: put out every one;
Pack up the moon and dismantle the sun;
Pour away the ocean and sweep up the wood;
For nothing now can ever come to any good.

lunedì 1 novembre 2010

La scelta linguistica

Lucio Battisti,il metronomo

by Orazio Converso on Sunday, April 18, 2010 at 12:20pm
Come videoeditor di Videor* (la videorivista internazionale di poesia di Elio Pagliarani), da Modi di Produzione LaCaB, 1984 in poi, mi sono posto necessariamente la questione della durata, sia "quella" ,e poi tout court la durata dell'evento, del video, del viaggio, insomma del tempo.
Abruzzese aveva ragione, certo, ma non per questo avevo torto nel percorrere contemporaneamente la strada che DomCommisso e DomLamux hanno notato (ed annotato): la sospensione del tempo, la punteggiatura senza racconto, la scansione, proprio come quella che cito qui con il VideoViaggiare di Battisti e che piace ad Antonella Castellini non a caso matematica e scrittrice .
Stop/Start, diremmo, in uno stand-up comedian: drammaturgie della voce per sfuggire all'ipnosi della narrazione; la matematica di Lucio Battisti, il metronomo.



Devo interrompere, scandire, lasciare in sospeso: il video breve, brevissimo, in un contesto di fluenza com'è il luogo di facce-er-book è una richiesta (disperante) di linguaggioall'orecchio del saggio, ma in pieno mercato(R.B.); così come i tempi illimitati (Abruzzese, appunto) di videor per ascoltare la poesia in video e stare con i suoi poeti utilizzando una videocassetta registata rinunciando ad una regia per lasciare ai poeti il ritmo.
Nessun ordine nei pensieri, lasciare che si sciolgano così come accade che si formino. Li fisseremo, non abbiate dubbi su ciò, lo dice l'artista che compone e canta, apollineo e armonico, compiuto.
Sì, viaggiare, ma persi nei pensieri, eh.


* [Videor, La scelta linguistica che emerge ha qualcosa a che vedere con quel genere di videoarte che predilige 'i tempi illimitati', i tempi 'morti' come programmatica negazione del tempo 'scarso' profondamente sentito ed esibito dai consumi di massa, Alberto Abruzzese, Espresso 1989].

navigazione fluviale

I cantieri di fabbricazione, da cui il varo, son diversi, come le notes in feissbuc stesso o da fonti esterne come youtube tra le tante (le spari direttamente in vena e chi s'è visto-s'è visto). La plancia è lo status in alto, in serie di palafitte al quale gettare la cima e approdare, in assenza di altri moli, per la navigazione fluviale di diport...

Aldo Palazzeschi, "i fiori"

DataBase MEDIA
[media][clips][timecode] [SMIL: S.W.E | ScrittureDigitali]
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Dettagli del record

titolo
Palazzeschi
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descrizione

Laboratorio di Poesia. 112. Elencazione: Elio Pagliarani delira Palazzeschi. La figura di Aldo Palazzeschi (Firenze, 1885 - Roma, 1974), pur occupando un posto di rilievo nella nostra letteratura del ‘900, continua ad essere considerata quella di un sia pur geniale minore. Personaggio dai molteplici interessi (in gioventù, frequentò una scuola di recitazione e per qualche mese fu attore nella compagnia di Lyda Borelli), lasciò tuttavia presto il teatro per dedicarsi alla scrittura. Vicino al futurismo, movimento nel quale mai si riconobbe del tutto, fu scrittore prolifico e sempre attento a quanto gli avveniva intorno, persino alla lezione delle avanguardie europee: nella sua opera più importante, il romanzo “Il codice di Perelà” (1911), egli narra l’impossibile missione di redenzione della specie umana tentata da Perelà, ricalcando in modi talvolta farseschi la vita di Cr
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soggetto

800 LETTERATURA
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chiavi

palazzeschi
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media
Aldo Palazzeschi, "I fiori" (Poesie 1904-1914, Firenze, Vallecchi, 1963
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redattore

Cristiano Testa

Spazi Metrici

DataBase MEDIA
[media][clips][timecode] [SMIL: S.W.E | ScrittureDigitali]
Dettagli del record
titolo
Amelia Rosselli: Pier Paolo Pasolini e la metrica, "SPAZI METRICI"
descrizione

Variazioni Belliche piace ai giovani, soprattutto se parliamo della prima parte, quella contenente poesie non strettamente legate al sistema metrico elaborato dalla Rosselli.

Le poesie del periodo successivo presentano invece una tecnica notevole, tecnica che incuriosisce Pier Paolo Pasolini a tal punto da convincere la poetessa alla pubblicazione, nel 1962, di un breve saggio divulgativo, dal titolo Spazi Metrici, edito in appendice proprio su Variazioni Belliche.

Spazi Metrici riassume quattordici anni di studio ed elaborazione della metrica; Pasolini sapeva dell’uso consapevole che la poetessa anglo-italiana faceva dei propri lapsus, e subiva la malìa e la forza di quel rimare così doloroso e perfetto di caos.

Amelia Rosselli, intervista ad Alfonso Berardinelli

DataBase MEDIA
[media][clips][timecode] [SMIL: S.W.E | ScrittureDigitali]
Dettagli del record

titolo
Amelia Rosselli, intervista ad Alfonso Berardinelli
descrizione

In questa intervista Alfonso Berardinelli, critico letterario e poeta, ci racconta la "sua" Amelia Rosselli, in occasione della presentazione di Diario Ottuso, del quale curò la prefazione.

Berardinelli propone un rapido excursus nell'opera della poetessa, dai tempi delle prime pubblicazioni sul Menabò, rivista letteraria a cura di Elio Vittorini, agli ultimi tentativi in prosa, mettendo in evidenza il carattere sperimentale delle composizioni; carattere sperimentale che - data la storia della vita e della formazione della Rosselli - è un "dato di fatto", una tendenza naturale e necessaria. I suoi lapsus, gli errori, le sgrammaticature, l’originale e spontaneo modo con il quale riesce a implicare nella sua poesia cosi moderna delle voci remote, delle voci antiche - come se la tradizione classica, la tradizione della lirica italiana, rientrasse nella sua poesia senza nessuna intenzione “colta” - l'elemento infantile, angoscioso, e quello lirico, profetico, la rendono al tempo stesso l'Alice e la Cassandra della poesia italiana: "Ha un tono oracolare, in lei del tutto naturale. A causa della sua formazione e della sua mente, che è in comunicazione con varie entità, morti vivi, angeli, delizie, inferni, e proprio perché la sua è una mente lirica, di una potenza eccezionale, in lei avviene che il linguaggio si presenti direttamente poetico".

Alfonso Berardinelli, saggista, critico letterario, è autore di diversi studi, tra cui ricordiamo La poesia verso la prosa (Bollati Boringhieri, 1994), L’eroe che pensa (Einaudi, 2000), Stili dell’estremismo (Editori Riuniti, 2001), La forma del saggio (Marsilio, 2002), A B C del mondo contemporaneo: Autonomia, Benessere, Catastrofe (Minimum Fax, 2004).

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