mercoledì 10 settembre 2014

il comico linguistico

Sto pensando: recuperare il “comico”? Magari in antologie, quando tutti si aspettano dal poeta noie, impercettibili sublimi, sublimature. Il comico dopo il non-sense. [da una lettera inviata alla redazione di Tèchne da Corrado Costa il 25 settembre 1985]
http://youtu.be/0bl7mEnlrMk anni novanta

nota
http://www.treccani.it/enciclopedia/letteratura_(Enciclopedia_Italiana)/ >>   il dibattito negli anni Sessanta sul rapporto ideologia-linguaggio, nel cui ambito si era andata definendo, pur nella diversità dei singoli sostenitori, l'eversivo radicalismo della neoavanguardia e delGruppo 63. I suoi protagonisti - da A. Giuliani (n. 1924) a E. Pagliarani (n. 1927), da E. Sanguineti (n. 1930) ad A. Porta (1935-1989) e a N. Balestrini (n. 1935) - non si sono allontanati dalle misure di una strenua sperimentalità.Nelle prove più recenti Giuliani ha esercitato la sua tecnica in funzione di un discorso la cui varietà tonale, fra l'intenerimento e lo sberleffo, il gioco e la pensosità, esalta gli imprevisti movimenti di un'intelligenza senza illusioni e non suggestionabile, neppure dall'ambigua attrazione dello scrivere versi (Versi e nonversi, 1986; Ebbrezza di placamenti, 1993). Dopo l'exploit metaletterario degliEsercizi platonici (1985) e degli Epigrammi ferraresi (1987), Pagliarani licenziava il suo romanzo in versi, a conclusione di una gestazione almeno di un trentennio: La ballata di Rudi (1995) riassume nelle proprie ragioni, sulla traccia risalente a La ragazza Carla (rist. in I romanzi in versi, 1997), l'esperienza sintattica e ritmica, la duttilità nello scambio dei piani linguistici, la ricerca intorno alle potenzialità della parola sui registri del parlato e del basso, che il poeta da sempre ha posto alla base delle sue preoccupazioni umanitarie e sociali. Altrettanto coerente nella pratica della sperimentazione, Sanguineti ha perseguito tenacemente gli obiettivi di una versificazione guidata dall'estro corrosivo della parodia, dei recuperi e delle citazioni a fine di rovesciamento: in vista di una giocosa e grottesca strutturazione delnonsense, nell'ambito di un elaboratissimo sistema di versi lunghi, internamente pausati e scanditi, oppure attraverso il recupero degli schemi chiusi della metrica tradizionale (ottava, sonetto, canzonetta) esposti alla pressione di un'incontenibile energia dissacratoria (Novissimum testamentum, 1986; Bisbidis, 1987; Corollario. Poesie (1992-1996), 1997). L'esplorazione di vie sempre diverse, all'insegna di un'antiliricità che le riannodava intorno a una direttiva ideologico-artistica mai rimessa in discussione, ha coinciso per Porta con la ricerca di una comunicazione risolutamente aperta, epico-brechtiana (Invasioni. 1980-1983, 1984; Melusina, una ballata e un diario, 1987; Il giardiniere contro, 1988; Poesie 1954-1989, a cura di N. Lorenzini, 1998). Parallelamente, intanto, l'oltranza sperimentale di Balestrini cedeva alla rarefatta letterarietà dei versicoli in serie, sedicenti 'sonetti', diIpocalisse (1986; successivamente: Il pubblico del labirinto, 1992). Decisamente a sé stante, la ricerca formale di A. Rosselli (1930-1996) ha continuato a fondarsi sulla deformazione e lo straniamento delle immagini e delle parole: sul filo di un trilinguismo praticato dietro all'ipotesi di una lingua universale, aderente ai flussi incontrollabili della psiche, e in grado di corrispondere alla struttura matematica e musicale del testo (Antologia poetica, a cura di G. Spagnoletti, con un saggio di G. Giudici, 1987; Sleep. Poesie in inglese, 1992; nel 1997 l'edizione integrale delle Poesie)

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