venerdì 26 settembre 2014

google search: Dieci per Elio Pagliarani

Fonte della foto: Nazione Indiana
... Laura Cingolani, Orazio Converso, Franco Cordelli, Andrea Cortellessa, Maurizio Cucchi, Fausto ... Tommaso Di Francesco, Enzo Di Mauro, Giorgio Falco, Paolo Febbraro, Giulio Ferroni, Michele Fianco, ...
Nazione Indiana  -  13-5-2013

mercoledì 10 settembre 2014

il comico linguistico

Sto pensando: recuperare il “comico”? Magari in antologie, quando tutti si aspettano dal poeta noie, impercettibili sublimi, sublimature. Il comico dopo il non-sense. [da una lettera inviata alla redazione di Tèchne da Corrado Costa il 25 settembre 1985]
http://youtu.be/0bl7mEnlrMk anni novanta

nota
http://www.treccani.it/enciclopedia/letteratura_(Enciclopedia_Italiana)/ >>   il dibattito negli anni Sessanta sul rapporto ideologia-linguaggio, nel cui ambito si era andata definendo, pur nella diversità dei singoli sostenitori, l'eversivo radicalismo della neoavanguardia e delGruppo 63. I suoi protagonisti - da A. Giuliani (n. 1924) a E. Pagliarani (n. 1927), da E. Sanguineti (n. 1930) ad A. Porta (1935-1989) e a N. Balestrini (n. 1935) - non si sono allontanati dalle misure di una strenua sperimentalità.Nelle prove più recenti Giuliani ha esercitato la sua tecnica in funzione di un discorso la cui varietà tonale, fra l'intenerimento e lo sberleffo, il gioco e la pensosità, esalta gli imprevisti movimenti di un'intelligenza senza illusioni e non suggestionabile, neppure dall'ambigua attrazione dello scrivere versi (Versi e nonversi, 1986; Ebbrezza di placamenti, 1993). Dopo l'exploit metaletterario degliEsercizi platonici (1985) e degli Epigrammi ferraresi (1987), Pagliarani licenziava il suo romanzo in versi, a conclusione di una gestazione almeno di un trentennio: La ballata di Rudi (1995) riassume nelle proprie ragioni, sulla traccia risalente a La ragazza Carla (rist. in I romanzi in versi, 1997), l'esperienza sintattica e ritmica, la duttilità nello scambio dei piani linguistici, la ricerca intorno alle potenzialità della parola sui registri del parlato e del basso, che il poeta da sempre ha posto alla base delle sue preoccupazioni umanitarie e sociali. Altrettanto coerente nella pratica della sperimentazione, Sanguineti ha perseguito tenacemente gli obiettivi di una versificazione guidata dall'estro corrosivo della parodia, dei recuperi e delle citazioni a fine di rovesciamento: in vista di una giocosa e grottesca strutturazione delnonsense, nell'ambito di un elaboratissimo sistema di versi lunghi, internamente pausati e scanditi, oppure attraverso il recupero degli schemi chiusi della metrica tradizionale (ottava, sonetto, canzonetta) esposti alla pressione di un'incontenibile energia dissacratoria (Novissimum testamentum, 1986; Bisbidis, 1987; Corollario. Poesie (1992-1996), 1997). L'esplorazione di vie sempre diverse, all'insegna di un'antiliricità che le riannodava intorno a una direttiva ideologico-artistica mai rimessa in discussione, ha coinciso per Porta con la ricerca di una comunicazione risolutamente aperta, epico-brechtiana (Invasioni. 1980-1983, 1984; Melusina, una ballata e un diario, 1987; Il giardiniere contro, 1988; Poesie 1954-1989, a cura di N. Lorenzini, 1998). Parallelamente, intanto, l'oltranza sperimentale di Balestrini cedeva alla rarefatta letterarietà dei versicoli in serie, sedicenti 'sonetti', diIpocalisse (1986; successivamente: Il pubblico del labirinto, 1992). Decisamente a sé stante, la ricerca formale di A. Rosselli (1930-1996) ha continuato a fondarsi sulla deformazione e lo straniamento delle immagini e delle parole: sul filo di un trilinguismo praticato dietro all'ipotesi di una lingua universale, aderente ai flussi incontrollabili della psiche, e in grado di corrispondere alla struttura matematica e musicale del testo (Antologia poetica, a cura di G. Spagnoletti, con un saggio di G. Giudici, 1987; Sleep. Poesie in inglese, 1992; nel 1997 l'edizione integrale delle Poesie)

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