venerdì 7 dicembre 2012

Giudecca

AGLI INTERCONNESSI
Il nostro interesse non estemporaneo per l'elettronica e per la comunicazione in rete si muove tranquillamente in questa direzione (..) Federico Pellizzi, 1995

La fermata della linea 1 più comoda per il Teatro Malibran è quella di Rialto, 
a breve distanza. 
Raggiunto campo San Bartolomeo, si prosegue, costeggiando il Fontego dei Tedeschi, verso la Strada Nova, fino alla chiesa di San Giovanni Crisostomo, subito dietro la quale si trova il Malibran.

http://www.comune.bologna.it/iperbole/boll900/editoriali.html

giovedì 6 dicembre 2012

Colin Dexter

The Jewel that was Ours pag 181  (..) Dopo un rapido pasto senza alcolici, l’ispettore aveva cercato di spiegare a Lewis in che cosa era consistito il suo precedente errore.

- Una volta ho risolto un cruciverba in cui a tutte le definizioni si potevano dare due diverse risposte. Una specie di cruciverba ambivalente. Parti col piede sbagliato e tutto quadra, salvo un’unica lettera comune a due definizioni, una orizzontale e l’altra verticale. Un fantastico rompicapo ideato da Ximenes nell’Observer. Ed e proprio quello che ho fatto: sono partito col piede sbagliato. E mi è accaduto di nuovo in questo caso,con Downes. E sa qual era l’uno orizzontale? Quella maledetta telefonata! Avevo supposto che fosse importante, Lewis, e vedevo giusto, ma per le ragioni sbagliate. (..)


La premiata ditta Funerali Postumi ha colpito ancora



Ancora una volta ha avuto ragione Edmondo Berselli quando si chiedeva, a proposito del poeta della Brughiera, se Mogol non fosse mai stato attraversato dal «sospetto di avere eventualmente danneggiato Battisti, come pensano i perfidi, rifilandogli una media di dieci "sòle" odiose per ogni canzone memorabile». Per fortuna c'è sempre San Repertorio, anche se certi filmati, a furia di vederli e rivederli, assomigliano a pietre tombali. 

mercoledì 5 dicembre 2012

[report mobile] Geberto Homo Novus

Geberto Homo Novus
*Costantino Sigismondi *Flavio Nuvolone *Paolo Rossi

[reporter Stefano Converso]

conferenza stampa sull'evento Gerbertus Homo Novus
presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in Roma, Piazza della Repubblica
Giovedi' 6 dicembre ore 14:30, visita della grande meridiana astronomica del 1702
e refreshments a seguire. 



 
In allegato la locandina del convegno/concerto del 7 dicembre


Gerberto come homo novus e antiquus
Gerbert’s origins represent a much debated topic, both “modest” and not insignificant. The reader
will find hereinafter the collection and analysis of the elements and some directions for a balanced
solution. Adhemar’s note has been put back in its controversial context, the biographical components
about Gerbert have been compared with his freedom, his actions and statements. One answer to this
question is a roundabout modest aristocratic origin: a natural child of the family of the Viscounts of
Carlat, placed in the religious life and treated with customary consideration. Being both self-critical and
demanding, Gerbert who had some privileges, had relativized his origins, which were corresponding
to a private conflicting issue, considering them insignificant as compared with those of the important
persons to whom he was close. Hence the following turn of phrase defining himself as «a pauper and
an exile without lineage and penniless» (Ep. 217). This contributed towards the shaping of the original
image of a shepherd boy with exceptional skills.
 

Costantino Sigismondi
Tubi astronomici ed acustici al tempo di Gerberto; Gerberto sul web
La prima rappresentazione di un tubo, che ricorda il telescopio di Galileo, è proprio su un manoscritto
del XII secolo che riguarda Gerberto. Al suo tempo, prima del 980, Gerberto precorre Alhazen di oltre
40 anni nell’uso di tubi in astronomia e, contemporaneamente, scrive un trattato sulla misura delle
canne d’organo, collocandosi tra i caposaldi della storia della musica dell’alto medioevo.
 

Cesare Barbieri
Da Reims alla scuola Galileiana, un’esperienza formativa interdisciplinare di eccellenza
La Scuola Galileiana dell'Università di Padova è nata nell'intento di selezionare i migliori studenti
italiani e di seguirli per tutto il loro percorso formativo attraverso i corsi di laurea triennali e magistrali.
L'intento principale è di fornire stimoli per una completa maturazione delle loro capacità sia
professionali che civiche. Nella relazione verrano esposti i risultati conseguiti nei primi 8 anni di
funzionamento della Scuola.
 

Jorge Nuno Silva
Gerbert and Arithmetics
We will briefly survey some connections between Gerbert's work and the science of numbers.
 

Laura C. Paladino
La Fede di Gerberto
L’elezione a successore di Pietro di Gerberto avvenne quando nessuno avrebbe mai potuto
immaginarselo. La sua posizione di arcivescovo senza cattedra era stata sanata con l’attribuzione di
Ravenna da parte di Gregorio V solo nel 998. La vicenda del sinodo di Saint Basle aveva portato al
rischio di uno scisma tra la chiesa d’oltralpe e Roma, ma Gerberto si ritiro’ di buon ordine di fronte alla
decisione di Roma di non ratificare la deposizione canonica di Arnolfo di Reims. Non è certo questione
di opportunismo la scelta di Gerberto, ma di obbedienza della Fede.
 

Paolo Rossi
Gerberto e Pitagora
Nel calcolo dell’area di un triangolo equilatero entra la conoscenza del teorema di Pitagora, e la
capacità di calcolare i numeri irrazionali con un’approssimazione decimale buona.
A Gerberto era noto sia il teorema che l’algoritmo per il calcolo, e scelse di utilizzare la terna di numeri
interi che desse il risultato più vicino alla realtà entro l’un percento.
Si tratta di un ragionamento molto vicino al moderno modo di pensare scientifico.
 

Stefano Carciofalo Parisse
Dalla tastiera ben temperata alla dodecafonia, ricordando la mensura fistularum di Gerberto
“Non c’è il più piccolo, tra gli astri che tu vedi, che nel suo moto non canti come un angelo sempre
intonandosi ai cherubini dai celesti occhi” W.Schakespeare, Il mercante di venezia, atto V,scena I.
L’arte contrappuntistica e l’armonia bachiane si aprono ad implicazioni e significati posti ben oltre
una mera, autoreferenziale ricerca estetica, rappresentando per il compositore di Eisenach lo
strumento col quale sondare la struttura del creato e scrutare l’immagine del suo Artefice, quasi a
voler riproporre l’antica concezione pitagorica dell’armonia del mondo, che in rinnovate declinazioni,
circolò peraltro nella sua epoca. “Das wohltemperierte klavier” rappresenta l’esaustiva dimostrazione
della validità del temperamento di Werkmeister in relazione al problema dell’esecuzione di brani
scritti in tutte le tonalità su stumenti ad accordatura fissa, permettendo di non dover più intervenire
con correttivi all’intonazione, nel passaggio verso alcune tonalità in particolare. Se l’accordatura
pitagorica è qui superata, Pitagora rientra tuttavia nelle geometrie speculativo-compositive che non
mancano di ricorrere, all’occorrenza, al sapere antico, l’”Ars combinatoria” sviluppata dai compositori
fiamminghi nelle sapienti formule imitative con cui il piccolo motto di un inciso tematico può dar corpo
ad imponenti architetture musicali . Questo è il nucleo della ricerca bachiana, come testimoniato in
particolare nella fuga seconda BWV 871, ma il testimone si trasmette in un ciclo di corsi e ricorsi storici
ai compositori della scuola viennese del ‘900 che, pur in una mutata temperie culturale nonché storica,
rivolgono uno sguardo al medioevo per proiettarsi nel futuro. Se il rapporto dell’uomo con la storia, il
creato, la fede, scivola nell’intimo, quando non nelle pliche e nei conflitti dell’inconscio, questo viene
..

William Butler Yeats

report robcam-wfu

Cascando

in italiano nel testo


1
why not merely the despaired of
occasion of
wordshed

DRIVE in Videor

https://docs.google.com/open?id=0Bz1-XW3oxHWcVWlTU3JMMVFkSVE onda1paglia
https://docs.google.com/open?id=0Bz1-XW3oxHWcRWFkSTdYZFIwVk0 onda4paglia
https://docs.google.com/open?id=0Bz1-XW3oxHWcZ0piVUsyUFRmMlE onda3paglia

https://docs.google ferlinghetti web | https://docs.google ferlinghetti atom reading| https://docs.google ferlinghetti gag | https://docs.google ferlinghetti gag | https://docs.google ferlinghetti editor-it | https://docs.google ferlinghetti virtuale |

martedì 4 dicembre 2012

Videor google DRIVE cloud

drive-cloud, doc 9 aprile 1989

cloud-drive video report, novembre 2012
cloud-drive ça+ça adriano spatola

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          Firefox ha rilevato che il server sta reindirizzando la richiesta per questa pagina in modo che non possa mai essere completata.
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sabato 24 novembre 2012

Antonio Machado


giovedì 22 novembre alle ore 18,30 Edizioni Empirìa, Libreria/via Baccina 79 00184 Roma, tel. 06 69940850 fax 06 45426832 [www.empiria.com - info@empiria.com]   
GOFFREDO FOFI e GIUSEPPE GRILLI presentano "ANTONIO MACHADO Poesie tradotte da poeti italiani " a cura di Silvia Rossi
[Goffredo Fofi]
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[Giuseppe Grilli]

CoverL'antologia di poesie di Machado si presenta in una duplice veste: è la testimonianza di come sia possibile, partendo da una poesia altra, da una lingua altra, rivivere, trasporre, interpretare e arricchire con il proprio pensiero e il proprio sentire un mondo poetico che nell'essere tradotto non perde nulla di sé. In questo suo apparire il libro rappresenta perciò una dichiarazione del legame indissolubile che esiste tra il poeta spagnolo e la tradizione italiana. Queste traduzioni si innesta...
  
[Silvia Rossi]
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Antonio Machado
Giuseppe Grilli (ordinario di Letteratura Spagnola presso l'Università degli studi di Roma Tre)
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videoclip giovedì 22 novembre alle ore 18,30 Libreria/via Baccina 79 00184 Roma,0669940850[info@empiria.com]

[Eventi] una sera ad Empirìa


giovedì 22 novembre alle ore 18,30 Edizioni Empirìa, Libreria/via Baccina 79 00184 Roma, tel. 06 69940850 fax 06 45426832 [www.empiria.com - info@empiria.com]   


Giuseppe Grilli e Clip delle traduzioni della poesia di Antonio Machado riunite in una antologia pubblicata da Empiria a cura di Silvia Rossi
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Goffredo Fofi e Clip dalle traduzioni della poesia di Antonio Machado riunite in una antologia pubblicata da Empiria a cura di Silvia Rossi
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martedì 20 novembre 2012

Che sappiamo noi oggi

(1964) ..C’era, a Roma, in via Veneto, una libreria Einaudi. In quella libreria si aveva l’occasione di effettuare incontri meravigliosi. Quella volta l’occasione era fornita, credo, dalla presentazione del Gruppo ‘63 o, più probabilmente, da una ristampa dei Novissimi; o da qualche altra occasione.Ricordo un’atmosfera che non ho mai più vissuto: aria di tempesta, di baruffa, di rissa. Tutti vociavano, tutti interrompevano tutti, tutti avevano da criticare questi ragazzi che si presentavano, ribaldi, sulla scena letteraria. Tutti avevano voglia di irridere, di mettere alla gogna, o, dalla parte opposta della barricata, di chiarire una volta per tutte che la letteratura italiana era un puttanaio, smielato, brodoso, piagnone. Ouelli che si difendevano erano pochi; quelli che attaccavano molti. La situazione si faceva di minuto in minuto insostenibile. Di colpo il misterioso Pagliarani si rivelò in carne ed ossa. Si alzò dal tavolo e si avvicinò ad una delle pareti, dove erano esposte le gigantografie di  alcune poesie. Disse qualcosa, con la sua voce rauca e inconfondibile, rimasta invariata negli anni, proprio come l’espressione, l’andatura, il tono tra burbero, severo, feroce e buono. Comincia a leggere una poesia. Che cominciava così: “Che sappiamo noi oggi della morte / nostra, privata, poeta?”. Quella poesia era la grandiosa elegia ”Oggetti e argomenti per una disperazione”, dedicata ad Alfredo Giuliani: .. Pagliarani mise tutti a tacere. Sedò la rissa; ne mostrò l’infondatezza. Fu una delle ultime volte che ciò accadde: l’ostilità alla poesia e la vittoria di un poeta ..” (2002)
(Source: videor.it)

Rodin

Poeta che pensa

venerdì 16 novembre 2012

Assurdo e familiare, 1986




Telecronaca

TELECRONACA [pagina 48]
Vito Riviello, Assurdo e Familiare, Empiria



Gli inquilini

GLI INQUILINI [pagina42]
Vito Riviello, Assurdo e Familiare, Empiria

Vanità

VANITA' [pagina 14]
Vito Riviello, Assurdo e Familiare, Empiria


La meta

LA META [pagina 40]
Vito Riviello, Assurdo e Familiare, Empiria

oh maggio

OH MAGGIO [pagina 28]
Vito Riviello, Assurdo e Familiare, Empiria

Prove

PROVE [pagina 13]
Vito Riviello, Assurdo e Familiare, Empiria

Status quo

Status-quo [pagina 31]
Vito Riviello, Assurdo e Familiare, Empiria, Roma, 1986

martedì 23 ottobre 2012

Videos and Wallpapers.

Videos and Wallpapers.

Suygna. Oh, s'io avessi allora presagito
Data: Sunday, 31 October @ W. Europe Standard Time
Argomento: Teatro
Oh, s'io avessi allora presagito,
quando mi avventuravo nel debutto,
che le righe con il sangue uccidono,
mi affluiranno alla gola e mi uccideranno.

Mi sarei nettamente rifiutato
di scherzare con siffatto intrigo.
Il principio fu così lontano,
così timido il primo interesse.

Ma la vecchiezza è una Roma
senza burle e senza ciance
che non prove esige dall'attore
ma una completa autentica rovina.

Quando detta una riga, il sentimento
manda uno schiavo sulla scena,
e qui l'arte vien meno,
qui respirano la terra e il fato.
borìs pasternàk





Morte d'un poeta

Non ci credevano, pensavano: fandonie,
ma lo apprendevano da due, da tre, da tutti.
Si mettevano a fianco nella riga
del suo tempo fermatosi di botto
case di mogli di impiegati e di mercanti,
cortili ed alberi sui quali
i corvi, nel fumo d'un sole rovente,
urlavano eccitati contro le cornacchie,
perché le stolte d'ora innanzi non ficcassero
il naso nel peccato, alla malora.
Ma c'era sui volti un umido spostamento,
come fra le pieghe d'una strappata vangaiuola.
Era un giorno, un innocuo giorno, più innocuo
d'una decina di precedenti giorni tuoi.
Si affollavano, allineandosi nell'anticamera,
come se lo sparo li avesse allineati.
Come se avesse, schiacciandoli, schizzati da una chiàvica
lucci e scàrdove una deflagrazione
di petardi riposti fra i biodi.
Come un sospiro di strati micidiali.
Tu dormivi, spianato il letto sulla maldicenza,
dormivi e, cessato ogni palpito, eri placido, -
bello, ventiduenne,
come aveva predetto il tuo tetrattico.
Tu dormivi, stringendo al cuscino la guancia,
dormivi a piene gambe, a pieni mallèoli,
inserendoti ancora una volta di colpo
nella schiera delle leggende giovani.
Tu ti inseristi in esse più sensibilmente,
perché le avevi raggiunte d'un balzo.
Il tuo sparo fu simile a un Etna
in un pianoro di codardi e di codarde.
Oh, s'io avessi allora presagito,
quando mi avventuravo nel debutto,
che le righe con il sangue uccidono,
mi affluiranno alla gola e mi uccideranno.
Mi sarei nettamente rifiutato
di scherzare con siffatto intrigo.
Il principio fu così lontano,
così timido il primo interesse.
Ma la vecchiezza è una Roma
senza burle e senza ciance
che non prove esige dall'attore
ma una completa autentica rovina.
Quando detta una riga, il sentimento
manda uno schiavo sulla scena,
e qui l'arte vien meno,
qui respirano la terra e il fato.


Chat Archive Report by manuela suygna marino 

sabato 20 ottobre 2012

mercoledì 3 ottobre 2012

Nous voilà loin de la décoration


Il verso del video Alberto Abruzzese L'Espresso 1989  Nel ricorso a corpi e parole, private di ogni "decorazione" e di ogni 

Eccoci lontani dalla decorazione. E' la conoscenza per-
seguita come una ricerca d’anima e la natura infine rag-
giunta dallo spirito, dopo avergli tutto ceduto. Una com-
movente e lunga meditazione ha ritrovato l'immensità
di spazio e di tempo in cui s’allunga l’uccello nudo, nella
sua forma ellittica come quella delle cellule rosse del suo
sangue.
Nous voilà loin de la décoration. C'est la connaissance poursuivie come une recherche d'àme e la nature enfin rejointe par l'esprit après qu'elle lui à tout cédé.

 La traduzione che nel 1972 Romeo Lucchese diede di quest’opera di SJP ha una letteralità da cui è impossibile prendere le distanze e non solo perché questa traduzione ebbe il benestare del poeta stesso, ma perché la necessità costitutiva di questi versi non consentirebbe che la si sacrificasse in nome di una pretesa nuova e altra piacevolezza. Il testo a fronte ne farà fede.

[scuola pagliarani] consiglio per la conservazione del film



a Paul Vangelisti
HEINRICH SCHLIEMANN & L'UOMO INVISIBILE








Ci sono dei films
che stentano a mantenere
la loro forma
Questi films possono essere
proiettati una volta sola
‘Oh! - disse sollevando
una lamina d’oro -
‘Abbiamo potuto ossevare
per una volta sola
il volto
dai tratti giovanili, la
fronte alta, un
lungo naso greco  
e una piccola bocca dalle labbra sottili.’
In tutta l’Argolide
la notizia si diffuse con la rapidita del lampo,
‘Oh! - disse sollevando la pellicola
come una pelle.
Poiché nessuno era in grado di dare qualche
consiglio per la conservazione del film
fece venire un pittore
per fame fare almeno
un ritratto a olio.

lunedì 1 ottobre 2012

complesso è il poema

...
dammi tempo,
tempo.



Asphodeline lutea / Asphodelus luteus in Abruzzo

alla maniera del Dolce Stil Novo


All’ispirazione ritrovata
alla maniera del Dolce Stil Novo
Canzone, flebile d’arpe argentine,
la gomena tu spezza, odioso verme,
lungo serpente che ancorato a riva
tiene il vecchio battello e la mia lingua
sciogli, rinata all’estasi dei voli!
Forse avverrà, mia tormentata attesa
della tua grazia, che un poema intero
dal mio cuore romantico germogli,
sbocci in fiorente glicine d’amore!
Vieni, affrettati a farmi prigioniera
dell’enigma sublime a cui di nuovo
io mi abbandono (come obliquo uccello
si abbandona allo spazio) e la tua forma
futura tramo: al compito il mio genio
tu chiamavi, io non ero che silenzio!

V * i * d * e * o * r
Giovanna Bemporad Esercizi vecchi e nuovi
Edizioni: Archivio Dedalus
Collana: Lumen poesia
Autore: Giovanna Bemporad
Curatore: Andrea Cirolla Numero pagine: 233 

La chamson de Roland (Berthes)

Periodo Ipotetico

Periodo Ipotetico è stata una rivista fondata da Elio Pagliarani nel 1970 e nata come "mensile di intervento-letteratura-informazione".

La rivista, che ebbe una periodicità irregolare, veniva pubblicata da diversi editori e aveva la durata di quattro anni, fino al gennaio del 1977, con una uscita di sei fascicoli, di cui tre doppi.

In un periodo in cui la maggior parte dei periodici aderisce al modello post-sessantottino lasciando sempre meno spazio alla letteratura per accogliere materiale prevalentemente politico e ideologico, Periodo Ipotetico riesce infatti a far coincidere con la stessa valenza il discorso letterario culturale e quello politico.

La rivista si divide in tre sezioni: "Giornale", "Libro" e "Catalogo". La sezione "Giornale" accoglie testi inerenti all'attualità culturale e politica, la sezione "Libro" i testi poetici dando maggior spazio ai nuovi poeti e la sezione "Catalogo" i documenti e gli interventi critici di vario tipo.

Con il n. 8-9, dedicato interamente a Il comico, con testi di Gianni Celati, E. Melandri, Giulio Ferroni, G. Violato, Angelo Guglielmi e altri, termina l'esperienza della rivista.

sabato 29 settembre 2012

sono così maledettamente veri


In Goya's greatest scenes we seem to see
the people of the world
exactly at the moment when
they first attained the title of
"suffering humanity"
They writhe upon the page
in a veritable rage
of adversity
Heaped up
groaning with babies and bayonets
under cement skies
in an abstract landscape of blasted trees
bent statues bats wings and beaks
slippery gibbets
cadavers and carnivorous cocks
and all the final hollering monsters
of the
"imagination of disaster"
they are so bloody real
it is as if they really still existed
And they do
Only the landscape is changed
They still are ranged along the roads
plagued by legionnaires
false windmills and demented roosters
They are the same people
only further from home
on freeways fifty lanes wide
on a concrete continent
spaced with bland billboards
illustrating imbecile illusions of happiness
The scene shows fewer tumbrils
but more maimed citizens
in painted cars
and they have strange license plates
and engines
that devour America 

Nelle più grandi scene di Goya par di vedere 
i popoli del mondo 
esattamente nel momento in cui 
ottennero per la prima volta il titolo di 
"umanità sofferente" 
Si contorcono sulla pagina 
in una collera piena 
contro le avversità 
Ammucchiati 
tra lamenti di bambini e baionette 
sotto cieli di cemento 
in un paesaggio astratto di alberi spaccati 
statue inclinate rostri e ali di pipistrelli 
forche insaponate 
cadaveri e galli carnivori 
e tutti gli urlanti mostri finali 
delle 
"immagini del disastro" 
sono così maledettamente veri 
è come se davvero esistessero ancora 

Ed esistono 

Solo il paesaggio è cambiato 

Sono ancora sparsi lungo le strade 
tormentate di legionari 
falsi mulini a vento e folli galli 

E' la stessa gente 
soltanto più lontana da casa 
su autostrade larghe cinquanta corsie 
su un continente d'asfalto 
spazieggiato di invitanti cartelli stradali 
che illustrano imbecilli illusioni di felicità 

La scena mostra meno carrette di tortura 
ma più cittadini menomati 
in macchine colorate 
con strane targhe 
e motori 
che divorano l'America 

L.F.

domenica 23 settembre 2012

Tradurre è tradire

Allora: perché fare uno spettacolo sul nonsense?


Carlo Izzo, celebre anglista e benemerito traduttore dei nonsense di Edward Lear, scrisse una volta al poeta W. H. Auden per chiedergli alcuni chiarimenti a proposito di una sua poesia nella quale si accennava al desiderio, un po' strano in verità, di poter seguire la brezza "come un porcellino ultimo nato". 

Domanda di Izzo: "C'è un qualche motivo per il quale un porcellino ultimo nato debba godersela a seguire la brezza?"

Risposta di Auden: "Perché no?" 

Allora: perché fare uno spettacolo sul nonsense? E perché no? Va bene, direte voi, ma perché proprio e solo sul nonsense italiano? Be', la risposta più ovvia potrebbe essere: per evitare insormontabili problemi di traduzione. Tradurre è tradire, si sa; figurarsi poi per quel che riguarda un genere letterario che vive di allitterazioni, bisticci, giochi di parole, arguzie, equivoci, sottigliezze insomma estremamente restìe a varcar frontiere.

[In Time]

La difficoltà di tradurre in italiano un grande poeta come Auden mi ha sempre preoccupato: nelle traduzioni che conosco va perso quasi sempre soprattutto il suo "tono" inconfondibile, ironico, oratorio, allusivo, con le sue criptocitazioni, le sue battute comiche e i suoi aforismi. Di fronte alla camaleontica varietà di registri di Auden, confesso che molta poesia italiana del Novecento, anche la migliore, mi delude. Ebbene, trovo nel libro di Deidier, per la prima volta, mi sembra, una traduzione-rifacimento soddisfacente del magnifico attacco di Commentary, l'ampio poema raziocinante con cui si conclude In Time of War: 
«Stagione cede a stagione, questa è la legge: / Orbitano i pianeti nell'ampia / Pace del sole, e la galassia // Ruota come un'enorme porcellana. / Con le macchine intorno e i fiori estivi, / Piccolo sulla sua piccola terra, l'uomo // Guarda il mondo di cui è giudice e vittima: / Rarità in un angolo eletto, ammira / Le grandi vie dove il suo credo è nulla». 
Certo, manca qualcosa, qualcosa è sacrificato. Deidier accorcia e adatta a una misura oscillante intorno all'endecasillabo i lunghissimi versi di Auden. Ma riesce a far suonare quella lingua in un italiano dal tono giusto. Dunque l'inglese più complesso si può tradurre. Per favore, proviamo a tradurre anche il lessico di largo uso.

CARLO IZZOwriters. W.H.Auden
Data: Tuesday, 20 April @ W. Europe Daylight Time
Argomento: il network telematico

 IN MEMORY OF W. B. YEATS
(d. Jan. I939)
I.
He disappeared in the dead of winter:
The brooks were frozen, the airports almost deserted,
And snow disfigured the public statues;
The mercury sank in the mouth of the dying dar.
O all the instruments agree
The day of his death was a dark cold day.

Far from his illness
The wolves ran on through the evergreen forests,


IN MEMORY OF W. B. YEATS
(d. Jan. I939)
I.
He disappeared in the dead of winter:
The brooks were frozen, the airports almost deserted,
And snow disfigured the public statues;
The mercury sank in the mouth of the dying dar.
O all the instruments agree
The day of his death was a dark cold day.
Far from his illness
The wolves ran on through the evergreen forests,
1.
Scomparve in pieno inverno:
I rivi erano gelati, gli aeroporti quasi deserti,
La neve deformava i monumenti;
Il mercurio sprofondava nella bocca del giorno morente.
Si, tutti gli strumenti affermano concordi
Che il giorno della sua morte fu un giorno freddo e tetro.
Lontano dal suo male
I lupi correvano le foreste sempreverdi,

28
The peasant river was untempted by the fashionable quays;
By mourning tongues
The death of the poet was kept from his poems.

But for him il was his last afternoon as himself,
An afternoon of nurses and rumours;
The provinces of his body revolted,
The squares of his mind were empty,
Silence invaded the suburbs,
The current of his feeling failed: he became his admirers.

Now he is scattered among a hundred cities
And wholly given aver to unfamiliar affections;
To find his happiness in anorther kind of wood
And be puni,shed tmder a foreign code of conscience.
The words of a dead man
Are modified in the guts of the living.

But in the importance and noiose of tomorrow
When the brokers are roaring like beasts on the floor of
the Bourse,
And the poor have the sufferings to which they are
fairly accustomed,
And each in the cell of himself is almost convinced of
his freedom;
A few thousand will think of this day
As one thinks of a day when one did something slightly unusual.
O all the instruments agree
The day of his death was a dark cold day.


2.


You were silly like us: your gift survived it all;
The parish of rich women, physical decay,
Yourself; mad Ireland hurt you into poetry.
Now Ireland has her madness and her weather still,
For poetry makes nothing happen: it survives
In the valley of its saying where executives
Would never want to tamper; it flows south


29

Il fiume campagnolo non si lasciò tentare dai moli cittadini;
Lingue accorare
Tennero la morte del poeta lontana dalla sua poesia.

Ma fu quello, per lui, l'ultimo pomeriggio che fu lui,
Pomeriggio d'infermiere e dicerie;
Le province del suo corpo si rivoltarono,
Le piazze della sua mente si fecero vuote,
Silenzio invase i sobborghi,
Il fluire dell'essere si spense: egli divenne i suoi ammiratori.

Ora è sparso tra cento città
E consegnato intero ad affetti inconsueti;
Deve cercare la felicità in un'altra specie di bosco,
Essere punito secondo un ignoto codice della coscienza.
Le parole d'un morto
Vengono modificate nelle viscere dei vivi.

Ma nell'importanza e nel frastuono del domani,
Quando gli agenti ruggiranno come belve nell'atrio della Borsa,
E i poveri soffriranno le pene cui sono abituati da tempo,
E ciascuno, entro la cella di se stesso, sarà quasi convinto della
sua libertà;
Alcune migliaia d'uomini penseranno a questo giorno
Come si pensa al giorno nel quale s'è fatta una cosa un poco diversa dal solito.
Si, tutti gli strumenti affermano concordi
Che il giorno della sua morte fu un giorno freddo e tetro.

2

Fosti sciocco come noi: il tuo dono sopravvisse a ogni cosa:
Alla parrocchia di ricche signore, al decadimento del corpo,
A te stesso; l'Irlanda folle trasse versi dalla tua pena.
Oggi l'Irlanda ha la sua follia e il suo maltempo ancora,
Perché la poesia non fa accadere nulla: sopravvive
Nella valle del suo linguaggio, dove i magistrati
Non pensano di portare la loro corruzione; scende verso il sud

From ranches of isolation and the busy griefs,
Raw towns that we believe and die in; it survives,
A way of happening, a mouth. Da fattorie d'isolamento e attive afflizioni,
Crude città in cui crediamo e moriamo; sopravvive,
Un modo d'accadere, una bocca.
3.
Earth, receive an honoured guest;
Wil1iam Yeats is laid to rest:
Let the Irish vessel lie
Emptied of its poetry.

Time that is intolerant
Of the brave and innocent,
And indifferent in a week
To a heautiful physique,

Worships language and forgives
Everyone by whom it lives;
Pardons cowardice, conceit,
Lays its honours at their feet.

Time that with this strange excuse
Pardoned Kipling and his views,
And will pardon Paul Chaudel,
Pardons him far writing wel1.

In the nightmare af the dark
All the dogs af Europe bark,
And the living nations wait,
Each sequestered in its hate;

Intellectual disgrace
Stares from every human face,
And the seas of pity lie
L.ocked anrd frozen in each eye.

Follow, poet, follow right
To the bottom of the night,
With your unconstraining voice
StilI persuade us to rejoice;

With the farming of a verse
Make a vineyard of the curse,
Sing of human unsuccess
In a rapture of distress;

In the deserts of the heart
Let the hea1ing fountain start,
In the prison of his days
Teach the free man how to praise.

3

Terra, ricevi un ospite Onorato;
William Yeats discende nella tua pace:
Stia all'àncora la nave d'Irlanda
Vuota della sua poesia.

Il tempo che non tollera
Gli arditi e gli innocenti,
E in sette giorni dimentica
La bellezza d'un corpo,

Adora il linguaggio e perdona
A quanti gli donano vita;
Condona la codardia e l'albagia,
E depone i suoi onori ai loro piedi.

Il tempo che con questa strana scusa
Perdonò a Kipling e alle sue idee,
E perdonerà a Paul Claudel,
Perdona a lui d'avere scritto bene.

Nell'incubo della tenebra
Latrano tutti i cani d'Europa,
E le nazioni vive attendono,
Isolata ciascuna nel suo odio;

La vergogna della mente
Ti guarda da ogni volto umano,
E mari di compassione stanno
Chiusi e gelati in ogni occhio.

Procedi, poeta, procedi diritto
Sino al fando della notte,
Con la tua vace suasiva
Riportaci ancora alla gioia.

Con un'aratura di poesia
Trasforma in vigneto la maledizione,
Canta il fallimento umano
In estatica angoscia..

Nei deserti del cuore
Fa che sgorghi la fonte che risana,
Nella prigione dei suoi giorni
Insegna all'uomo libero la lode.


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L'isola di Firmoza (1985) VideoEvento

titolo
L'isola di Firmoza (1985) VideoEvento
sottotitolo
poeti albanesi ad Acquaformosa
descrizionePeripollino (*) Ad Acquaformosa L'isola di Firmoza, a Castrovillari Panchovillari, a Frascineto Frascination, a San Basile SambaSile, a Lungro Pensarci a Lungro,..Le installazioni-evento nell'area del Pollino mettono in scena con pretesti vari una rete di nessi vitali che si esprimono in quegli anni nella vasta zona che ospita paesi albanesi tra gli altri. L'isola di Firmosa allude all'isola di Formosa della Cina nazionalista nel nome, ma propone i poeti in lingua albanese in Calabria nel cosentino. Pensarci a Lungro sposta la riflessione filosofica nel bar del paese e la inscena nella poesia d'amore delle Valije. Frascination è la versione di una trasmissione televisiva promossa in un paese vivace e cosmopolita che ama la musica e la poesia. A SambaSile per semplice assonanza si riuniscono rockers di zona con i loro fans e le groupies. E così via per monti e valli della comunità montana che promuove gli incontri. L'idea editoriale è ispirata dalla filosofia comune di artisti legati a quel territorio a vario titolo, ma tutti intrigati dalla parola in televisione. L'assoluta precarietà degli allestimenti scenici che nulla toglie alla loro ricchezza, chè mai quel bar di Lungro ha vissuto forse sera più intima e intensa tra le migliaia di serate di chiacchiere e bevute che animano le nostre piazze del meridione; la sospensione della tessitura drammaturgica fino alla sua dissoluzione nella pura performance del concerto o del reading nell'ispirazione del momento e del luogo; la tensione immutabile del video nell'evento che si racconta e si avvale dell'edizione multimediale per motivarne il puro taglio esistenziale ed espressivo: questi ed altri motivi si accumulano come in una pesca a strascico di marinai in navigazione tra i paesi che concorrono insieme all'opera. Il pubblico si affeziona al tour e lo segue con discreta attenzione nella più assoluta confusione dei vari punti di vista oltre ogni dire. Le interpretazioni di attori e pubblico non vengono enumerate, ma accolte.
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