venerdì 20 marzo 2009

E la giornata è avviata

XVI

...I vecchi del paese sono i primi ad alzarsi,
a schiudere lo scuro e a guardare il cielo, il mare che muta colore
e le isole, dicendo: la giornata sarà bella se si giudica da quest'alba.

Ed è subito giorno! e il bandone dei tetti s'accende
nell'ansia, e la rada è in preda al malessere, e il cielo al brio,
e il Narratore si slancia nella veglia!
Il mare, fra le isole, è rosa di lussuria; il suo piacere
è cosa da discutere, lo si è preso con una partita di braccialetti
di rame!
Fanciulli corrono alle rive! cavalli corrono alle rive!...
un milione di fanciulli le cui ciglia sono come umbelle...
e il nuotatore

ha una gamba in acqua tepida, ma l'altra gravita in
una corrente fresca; e le gonfrene, le eruche, l'acalèfi
dai fiori verdi e quelle radici cespitose, barbe dei vecchi muri
impazziscono sui tetti, all'orlo delle gronde,
poiché un vento, il più fresco dell'anno, s'alza, dai laghi
d'isole che s'inazzurrano,
e infrangendosi fino a quegli isolotti piatti, le case nostre,
s'insinua in seno al vegliardo

per la rada di tela fino al punto pieno di crine fra
le due mammelle.

E la giornata è avviata, il mondo
non è così vecchio che subito non abbia riso...

È allora che l'odore del caffè torna su per la scala.

XVII

« Quando avrete finito di pettinarmi, avrò finito di
odiarvi.»
Il bimbo vuole che lo si pettini sulla soglia della porta.
« Non tiratemi così i capelli. È già troppo che sia necessario
toccarmi. Quando m'avrete pettinato, v'avrò odiata ».
Intanto la saggezza del giorno prende forma d'un
bell'albero
e l'albero dondolante
che perde una manciata d'uccelli,
alle lagune del cielo squamma un verde cosl bello
che non c'è nulla di piu verde se non la notonetta.
« Non tiratemi così forte i capelli...»
XVIII

Ora lasciatemi, vado solo.
Uscirò, perché ho da fare: un insetto m'aspetta per
trattare. È gioia per me

vedere il grande occhio sfaccettato: angoloso, imprevisto,
come la bacca del cipresso.
Oppure stringo alleanza con le pietre venate di blu:
e lasciatemi lo stesso,
seduto, nell'amicizia delle mie ginocchia.

1908

1 commento:

TROGLODISME ha detto...

da cosa è tratto?

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