venerdì 3 agosto 2012

un'Odissea senza Nessuno

http://rebstein.wordpress.com/2008/12/28/lodissea-nella-traduzione-di-emilio-villa/
Emilio Villa cominciò a tradurre l'Odissea nel 1942, ma solo dopo la fine della guerra ne apprestò una prima stesura, pubblicata nel 1964, a cui segui qualche anno più tardi una versione definitiva, ampiamente ritoccata e ripensata. Giudicata immediatamente "stravagante e spropositata" da accademici e universitari, la traduzione villiana mira con puntiglio a ridare luce ai legami profondi tra l'epica ellenica e le culture precedenti, in contrapposizione a quella che il critico chiamava "la baracca immensa dell'immenso commentario europeo", che ha fatto del poema un testo intoccabile e di Odisseo un modello "neoclassico anchilosato sul piedistallo dell'endecasillabo".  book


Versione poetica di Giovanna Bemporad

Frutto del lavoro di tutta una vita, la versione poetica dell’Odissea di Giovanna Bemporad stupisce il lettore per la sua meravigliosa leggibilità, per la limpidezza e musicalità degli endecasillabi che, pur nella novità di accenti, lasciano intatte le emozioni del testo omerico.
La ricerca di perfezione formale va di pari passo con l’ansia di un proprio ideale di fedeltà, in un gioco di delicati aggiustamenti che rispondono alle esigenze scaturite di volta in volta dal contatto fra due lingue e due sistemi metrici molto diversi. Ed è sorprendente osservare come i risultati più armoniosi vadano spesso d’accordo con scelte lessicali assolutamente innovative, dando vita a versi che accolgono con disinvoltura parole ed espressioni appartenenti alla nostra quotidianità. 

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