(free poetry bontà loro, ma chi sono? e come fanno?)
![]() |
http://download.free-here.ru/?watch=haiku+01 |
![]() |
http://download.free-here.ru/?watch=haiku+01 |
* Caro, carissimo Cavallo, ho voglia di veder pubblicata la poesia Dimenticare il futuro - apparsa in una edizione reggioemiliana a supporto di un`opera grafiìca del pittore Bruno Olivi, per il centro arte Aranco (edizione Effe - 1983). Circa un secolo fa, dunque, cosi come stanno le cose.
Non ho ancora capita cosa abbia spinto nel loro entusiasmo industriale, progressista, disumanista le generazioni che ci stanno alle spalle, sulle spalle, a gravarsi continuamente di futuro (fuluro prossimo. futuro remoto, mai futuro anteriore); cito: piani quinquennali. piani decennali, mutui ventennali, buoni del tesoro trentennali, trattamenti pensionistici trattati in punto di morte, lasciti di ossa, di mummie, etc. Un giorno slavo seduto per terra e pensavo che si é combattuta non so che guerra, ci sono stati interventi armati, repressioni, condanne e fucilazioni in nome delle generazioni future. Bimbi paffuti sono stati accarezzati, gli hanno fatto ganascino,gli hanno fatto solletico sotto il mento - dittatori, cardinali, generali prossimi al congedo. Hanno perfino abbracciato la vedova di mio padre, in fila per abbracciarla. I sacrifici di oggi allora non sarebbero stati vani.
E io - seduto per terra - pensavo che quel futuro ero io.Guerre incomprensibili erano state sostenute per me. Lotte di potere senza esclusioni di colpi. E adesso nel mercato, ero io - tutti noi - a correre a destra e sinistra, speculare i più e rubacchiare i meno.
Figli remoti del sacrificio scippano , borseggiano, truffano sotto monumenti illuminati di sconosciuti eroi.
Gomitoli di froci sotto il cavaliere di bronzo che sta snudando la spada. Senza contare i mediatori in crocchio, spacciatori in disparte che sono sotto niente dei monumenti già eretti agli eroi cancellati per ripicca dall'elenco. Il monumento del disertore, alle spie di guerra e di pace, alla donna emiliana che ha fatto i cappelletti agli aviatori dispersi.
E i piani quinquennali e decennali, rimasti senza monumento? FAlliti alle reciproce scadenze? Il monumento al mutuo non estinto? Alla cambiale a babbo morto, mai onorata e pluriprotestata? Silenzio. Secoli interi fuggono come paseri se li rincorre un bimbo.
So che era difficile scrivere nel 1983, agli aranci, che due o tre o quattro comunismi sarebbero fuggiti come passeri, spaventati da un gesto o senza gesto, nemmeno la corsa di un bambino. Non era difficile intuirlo guardando proprio a noi con l'occhio di chi aspettava di vederci nascere.
Atelier di Corrado Costa con Videor
|
Cavriago RE, 1989 | |
Odissea [1'40"] |
CORRADO COSTA PAPERS
|
2014 |
Atelier di Corrado Costa con Videor
|
Cavriago RE, 1989 | |
Odissea [3'39"] |
CORRADO COSTA PAPERS
|
2014 |
A vele distese la nave
Atelier di Corrado Costa con Videor
|
Cavriago RE, 1989 | |
A vele distese la nave [3'39"] |
CORRADO COSTA PAPERS
|
2014 |
Corrado Costa/Coco Gordon
Atelier di Corrado Costa con Videor
|
Cavriago RE, 1989 | |
Corrado Costa/Coco Gordon [11'08" ] |
CORRADO COSTA PAPERS
|
2014 |
Corrado Costa legge Cenerentola, il libro di Corrado Costa
Atelier di Corrado Costa con Videor
|
Cavriago RE, 1989 | |
Corrado Costa legge Cenerentola [6'30" ] |
CORRADO COSTA PAPERS
|
2014 |
il Libro Cenerentola di Corrado Costa
Atelier di Corrado Costa con Videor
|
Cavriago RE, 1989 | |
il Libro Cenerentola [ ] |
CORRADO COSTA PAPERS
|
2014 |
Collocazione dei nomi
Atelier di Corrado Costa con Videor
|
Cavriago RE, 1989 | |
Come al solito [ 2'46"] |
CORRADO COSTA PAPERS
|
2014 |
Collocazione dei nomi
Atelier di Corrado Costa con Videor
|
Cavriago RE, 1989 | |
Collocazione dei nomi [ 0'30"] |
CORRADO COSTA PAPERS
|
2014 |
Accoglienze festose per l'ospite assente
Atelier di Corrado Costa con Videor
|
Cavriago RE, 1989 | |
La costruzione della trappola [ 0'47"] |
CORRADO COSTA PAPERS
|
2014 |
I migratori disorientati
Atelier di Corrado Costa con Videor
|
Cavriago RE, 1989 | |
La costruzione della trappola [ 1'51"] |
CORRADO COSTA PAPERS
|
2014 |
La costruzione della trappola
Atelier di Corrado Costa con Videor
|
Cavriago RE, 1989 | |
La costruzione della trappola [1'19"] |
CORRADO COSTA PAPERS
|
2014 |
Come iniziare un poema politico di 30.000 versi
Atelier di Corrado Costa con Videor
|
Cavriago RE, 1989 | |
Come iniziare un poema politico di 30.000 versi [1'19"] |
CORRADO COSTA PAPERS
|
2014 |
Tacere, scriveva Sartre, non è «essere muti», ma rifiutarsi di parlare, e dunque «parlare ancora». Lo ricorda Simonetta Bondoni in una pagina dedicata questa volta a Costa, alla sua «cosciente afasia», all’interno di un volume curato ancora da Gazzola che ne restituisce la fisionomia a tutto tondo (Corrado Costa, The complete Films. Poesia Prosa Performance, Le Lettere, collana «fuoriformato», pp. 352, euro 35, con un dvd di Daniela Rossi). Proprio il poeta-avvocato (difensore di Tondelli in occasione della denuncia di Altri libertini) si rivela, di pagina in pagina, il massimo esponente di una scrittura dello sdoppiamento, della perdita senza recupero di una parola abusata. Nel rovescio, nel «retro», va indagato, per Costa, il senso abraso: ed è davvero straordinaria la sua capacità di rendere fisica, attraverso la negazione, la concretezza di ciò che non viene pronunciato, con la levità eversiva e l’ironia di un surrealismo giocoso, da patafisico che smaschera i perbenismi e gli usi strumentali del linguaggio.
Un «signore degli gnomi», chiosava con la consueta acribia critica Alfredo Giuliani ricordandolo sulla «Repubblica» il 12 febbraio 1991, a tre giorni dalla morte: una «creatura leggera» che si dilettava «a scrivere, a vivere, con grande intelligenza, sensibilità, compostezza, ironia».
Un grande dilettante
Auspicava, Giuliani, che qualcuno raccogliesse in volume tutte le sue poesie per conservarne – scriveva – «le scintille, il garbo spiritoso, le malinconie festose».
Rileggerlo come «grande dilettante», saggista, vignettista, scrittore di teatro, per cogliere quel suo «vuoto lasciato pieno» (così Balestrini nella poesia A Corrado) e cautelarci intanto dalle semplificazioni, dall’omologazione. Parliamone, di Costa e di Spatola, perché non è tempo di clandestinità per il pensiero.È stato fatto. E fa bene al cuore rileggerlo e riascoltarlo, il poeta dello Pseudobaudelaire (1964), delle Nostre posizioni (1972), di The Complete Films (1983), «fool amabile e inaffidabile», secondo Cortellessa: poeta e basta, da apprezzare nell’irriducibilità del suo volerci convincere, «testoni» che siamo, a sollevare la superficie, per scoprire, insieme con l’insopportabilità delle «ferite narcisistiche», il rovescio delle apparenze (l’«enigma della vita, l’assenza, il buco al cuore che ci portiamo dentro», scrive Giulia Niccolai).
![]() |
Beppe Salvia, 1981 |
A Elio piacciono le belle ragazze, un po’ decise e con gli occhi intelligenti. E l’allieva di Ballerini, quella che lo segue per la conferenza a Madison, è proprio così. Una studentessa alta e bruna che guida una macchina che sembra un treno, di quelle con letto e frigo. Una garibaldina.A Madison è già autunno. Lettura a casa di Patrick e Grazia. Lago sullo sfondo. Bambini che corrono.Dopo, o prima?, nella libreria. Ma è una libreria speciale. Dove si possono bere cento tipi di cioccolata e cento tipi diversi di the o caffè. Via vai di studenti.Brava. Ma che brava.Anche qui una grande vetrata. Sembra il paese di Peter Pan. Mentre guardo per strada non passa nessuno che abbia più di venticinque anni.