domenica 17 luglio 2011

Poesia nostalgica delle locomotive che vogliono andare al pascolo

il genio di elio pagliarani


Dal muro in fondo al prato, in mezzo al fieno
una forma si muove e si distacca,
ed è una vacca
che avanza il muso per guardare il treno,
       il diretto che passa all'11 ore;
perché (sappia il lettore
di questa commovente poësia),
in fondo al prato c'è la ferrovia.
La vacca guarda: uno dei gran diletti
       dei bravi ruminanti,
(e possono osservarlo tutti quanti),
è di fermarsi in estasi davanti
ai treni in corsa, specie se diretti.
Ma un po' per uno: se ci sono vacche
       che fan l'occhietto alle locomotive,
(anime sensitive,
e non automi o rapide baracche)
ci sono pur delle locomotive,
che guardano le vacche.
       Le guardano coi grandi occhi di vetro
dei loro due fanali,
ed è con infinita nostalgia
ch'esse si lascian dietro
oltre i fuggenti pali
       del telegrafo, a vol, la prateria,
i campi, dove ci si può sdraiare
tanto tranquillamente, e contemplare
— lungi obliando le stazioni fosche —
il vol delle farfalle e delle mosche!

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