martedì 24 maggio 2011

Perchè sono così accorto

Perchè sono così accorto, Ecce homo, F.Nietzsche

Per chi si colloca naturalmente al bordo della letteratura, frequentando la poesia da sempre, è giocoforza avere compagni di strada per i suoi fini di varia umanità e bravura - così io ho bisogno di competenze specifiche che solo una frequentazione assidua, che non è nelle mie corde, e fanatica, permette di realizzare. Alfonso Berardinelli è esemplare, per competenza e per stravaganza, perseveranza, così mi è utile da tempo per le mie necessità. Non ho letto quasi nulla dai suoi libri, ma la sua pubblicistica è curiosa ed interessante. Soprattutto utile per l'autodidatta qual sono.
E veniamo al punto. La raccolta dei suoi interventi settimanali su una rivista d'informazione generale della Mondadori. Consideriamo emblematicamente alcune poesie commentate, quelle di autori che ci interessano, Pound, Rosselli, ..


Vediamo PoundEcco che intanto Alfonso Berardinelli fornisce un formidabile Pound di W.C. Williams:
 «Non ho mai potuto frequentarlo regolarmente. Mai. Era spesso brillante, ma un rompiscatole. Però non mi sono mai (finché lo tenevo a distanza) stancato di lui, nè a dire il vero ho mai smesso di volergli bene. Non si poteva non volergli bene. Quello che non ho mai sopportato in Pound era l’atteggiarsi a grande poeta. Per me erano buffonate belle e buone». Inoltre, Williams mette in luce il tratto inconfondibile e forse decisivo del carattere di Pound, e cioè la falsificazione involontaria per amore di grandezza, l’infatuazione narcisistica, l’infantile e innocente truffa artistica: «Non era mai riuscito a imparare a suonare il pianoforte. Ma, malgrado questo, “suonava”. Ricordo, a casa mia, lo stupore di mia madre quando si sedette al piano e, facendo sul serio, diede sfoggio del suo “virtuosismo”. Tutto, si potrebbe dire, ne risultò, tranne che musica. D’un sol colpo affrontò le massime vette: suonò Liszt, Chopin su e giù per la tastiera, in maniera coerente secondo lui, senza rispettare alcun ordine. Faceva parte delta sua fiducia in sé. Mia cognata era una pianista concertista. Ezra non ebbe mai simpatia per lei».
Proprio come il bambino che non sa suonare, ma si siede al piano e imita un pianista, o come l’attore che non sa recitare, ma fa finta di recitare con enorme determinazione volitiva, così Pound fece magnificamente finta per tutta la vita dì essere un vero
grande e intransigente poeta. 
Poi fornisce una sua preziosa illuminazione, la tesi:
 E' questa ingombrante fissazione da letterato che in Pound soffoca la poesia e in un certo senso la sostituisce. Più che poeta, Pound è un mitomane della cultura poetica. Il suo sogno più divorante è il sogno della poesia, il sogno in cui egli stesso compare come protagonista, esuberante discepolo destinato a superare i vecchi maestri. 
E argomenta così variamente prima e dopo con pari maestrìa.


Ma il problema è un altro, cioè che Berardinelli non capisce - lui così sapiente e sensibile - che in quel modo Ezra Pound elabora un modo d'essere poeta stupefacente e di fare poesia nuovissimo, una sperimentazione che sgombra l'aria come un temporale d'estate e apre la contemporaneità come solo il pazzo generoso può fare: Pound con Duchamp,  ci sottrae dall'ipnosi della grande poesia lirica che tracima dall'ottocento, ci sottrae dall'obbligo che le avanguardie del 900 hanno sentito di indicare le radici del loro lavoro, ci fornisce la via d'uscita dalla stessa prigione dell'identità poetica ed apre il pensiero al fare di una società aperta e ad una edizione non-critica per il nostro tempo [una-linea-di-ricerca-sul-testo-digitale ] Federico Pellizzi+ alfredo giuliani secondo ruffilli [/nella-vicenda-letteraria-italiana]

Excipit:
La poesia che egli porta a mò di prova, la-ragazza-del-negozio, dimostra esattamente il contrario di quel che lui pazientemente e dottamente crede di dimostrare!


Per un momento si è posata su di me, 
Come una rondine sbattuta dal vento contro il muro,
E parlano delle donne di Swinburne,
Della pastorella incontrata da Guido,
Delle baldracche di Baudelaire.

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