giovedì 22 dicembre 2011

La piccola dea


Ci sono artisti vulcanici che ogni anno eruttano un nuovo libro, spinti dal piacere di scrivere, raccontare e confermarsi nelle patrie let­tere, e altri - pochissimi - che per l'intera vita lavorano 
a un testo che sempre li lascia insoddisfatti. Roberto Varese fa parte di questa sparuta fa­miglia. Accumulate in una torre vacillante, credo di avere almeno quindici versioni del suo unico lavoro, che mai diventava un libro definitivo. Confesso che dalla terza versione in poi non ho piu letto niente, aspettando il testo finale. «Ho cambiato un capitolo», oppure: «Ho aggiunto una poesia, ma non sono ancora convinto», mi diceva Roberto quando lo incontravo nel suo infinito vagabon­dare per le strade di Roma. Perche Varese e un consumatore di certezze e di suole, cammina per la citta, la osserva, ammira le ragazze, entra nei bar e nelle chiese e intanto pensa a una virgola da spostare, a un aggettivo che - come il pisello della favola - gli impedisce sonni tranquilli. 
Ha iniziato il suo percorso accanto a tanti altri scrittori della sua generazione: loro intanto pubblicavano, diventavano quasi famosi, e lui stava sempre lì, a scartavetrare una frase ancora ruvida, a rammendare un endecasillabo, a togliere una lettera. Il suo libro così è diventato una leggenda, misteriosa fabbrica di San Pietro, invisibile tela di Penelope. «Cerco la semplicità, ma ancora non l'ho trovata», diceva Roberto. Ma che libro sara mai? E' il libro di una vita, dunque dentro c'e di tutto: un romanzetto ironico, un pugno di poesie, pochi brevi racconti. E' fuori da ogni genere, un pacchetto di fogli scompaginati, di pensieri, spunti, rancori, illuminazioni che - così pensavo - mai si sarebbero rappresi in un volume. Varese - mi dicevo - non ce la farà a venire capo di questa impresa ambiziosa e disordinata come la sua vita, che chiede la perfezione e non ottiene nulla. E invece, miracolo stupefacente, dopo vent'anni il libro è finito, esiste, si chiama «La piccola dea» ed e stato stampato da Fazi. E' una piuma, volteggia nella sua grazia e rischia di cadere nella disattenzione assoluta. Io l'ho letto con commozione, come una cosa che finalmente nasce, o che muore felice. 



La bella storia di un romanzo infinito di marco lodoli
roberto varese «La piccola dea» editore fazi

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