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martedì 14 dicembre 2010

/la-poesia-in-rete-nuovi-media-perche-il-poeta-in-video-su-youtube-piace


- Il fuoco che Prometeo prese agli Dei per donarlo agli uomini, sancì un cambiamento decisivo nelle vite di questi ultimi. Al tempo stesso portò guai alla razza umana, che per tale "furto" fu condannata a vivere in una triste condizione esistenziale. Il fuoco fu allora un'innovazione tecnologica, un fenomeno della natura che lungo il corso della storia abbiamo imparato a dominare e a utilizzare come strumento. Certo il mito di Prometeo non sfiora più la nostra memoria quando ci accingiamo ad accendere il fornello di casa nostra. Nella più recente contemporaneità Roland Barthes ci ha nuovamente avvertiti: ogni nuova invenzione umana verrà inevitabilmente resettata al grado zero della nostra natura. Tuttavia è necessario prestare attenzione agli effetti collaterali: se l'uomo crea un artefatto tecnologico e lo usa ai propri fini, inevitabilmente finisce per assorbirlo nella propria sfera quotidiana e viene da esso de-formato. E' l'inarrestabile corso della naturalizzazione del culturale lungo il quale la nostra specie e la tecnologia hanno da sempre stretto un rapporto osmotico, di reciproca influenza, generando un rapporto circolare fra atteggiamento mentale e artefatto culturale.
Ma ogni cambiamento è una sfida e, per sopravvivere, l'uomo ha messo continuamente in atto delle strategie di adattamento e selezione culturali Questione di conservazione della specie e sopravvivenza delle civiltà. Questione di evoluzione linguistica e decodifica di una realtà sempre più tecnologicamente mediata. Spesso creiamo degli strumenti che poi sfuggono al nostro controllo, e questo è oggi il caso dell'universo digitale che sempre di più incide e scolpisce le nostre vite. E allora forse è il caso di parlarne.[Sara Tirelli]

martedì 9 marzo 2010

Videor l'emittente di poesia

autori: VIDEORGoogle. Dog Movie.
Postato il Sabato, 14 aprile 2007 di Videor l'emittente di poesia

Videor (*) riprende le pubblicazioni. Fondata da Elio Pagliarani negli anni 80 la rivista in questi anni ha sperimentato, dopo l' homevideo, tutte le forme dell'edizione digitale che ora la rete veloce rende possibili all'indirizzo web videor.it

Strutturata su un database redazionale che origina dall'archivio video della videorivista su cassetta l'iniziativa di Orazio Converso con la direzione di Elio Pagliarani propone dal punto di vista degli artisti e dei poeti le funzionalità di ogni emittente con le specifiche interazioni della telematica.

Il processo mediatico s'ispira alla condivisione di testi, video, materiali sonori, immagini da parte dei suoi redattori e della community di riferimento con software e infrastrutture logistiche prodotte dal network di ricerca UniET e dal Consorzio Caspur.

Una semplice interfaccia permette di seguire gli eventi artistici della poesia e di riprenderne i punti d'interesse, anche con altri e a distanza.

Visitando videor.it in questi giorni è possibile seguire due manifestazioni romane, quella per Amelia Rosselli tenutasi in febbraio e questa di martedì 21 marzo 2006 a villa Poniatowski dedicata a Elio Pagliarani e all'uscita del suo libro “Tutte le poesie 1946-2005” curato da Andrea Cortellessa per i tipi di Garzanti.

Info videor@gmail.com +39-06-5813301 videorlab

(*) Videor

Videor nasce nel 1988 ed è diretta da Elio Pagliarani con Nanni Balestrini, Corrado Costa, Vito Riviello e Adriano Spatola. Dopo aver pubblicato nove numeri della chiude in forma di videorivista dando luogo al progetto sperimentale di RomaOnLine Videor e la telematica nella rete civica romana del 1995 e successivamente all'emittente videor.com rigorosamente opensource, con il primo server multimediale resosi nel frattempo disponibile con le tecnologie realnetwork e la realizzazione crossmediale di loosetv, senti internet, lacab television, internet scene, margi in rete e su memorie ottiche.

  • Vedi

  • Vera e propria rivista poetica in formato video con riflessioni, interventi critici e teorici, inchieste e letture di versi recitati dagli stessi autori (...)
    Nico Garrone, La Repubblica,1998

  • Tuttavia, si arresta sulla soglia della poesia: si fa al possibile neutrale e discreto testimone dell'evento poetico, colto nel momento della lettura, della 'mise en scene' della parola (...) Carlo Terrosi del DAMS , 1988

  • La scelta linguistica che emerge ha qualcosa a che vedere con quel genere di videoarte che predilige 'i tempi illimitati', i tempi 'morti' come programmatica negazione del tempo 'scarso' profondamente sentito ed esibito dai consumi di massa
    Alberto Abruzzese, Espresso 1989.

  • Poesia che non invita, per citare Delfini, mentre Videor di fatto invita al canto, al riso, all'elaborazione, all'impegno di parola.
    Massimo Celani, Il verso che viene dal video, Il video che viene dal verso

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