lunedì 1 novembre 2010

Amelia Rosselli, intervista ad Alfonso Berardinelli

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Amelia Rosselli, intervista ad Alfonso Berardinelli
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In questa intervista Alfonso Berardinelli, critico letterario e poeta, ci racconta la "sua" Amelia Rosselli, in occasione della presentazione di Diario Ottuso, del quale curò la prefazione.

Berardinelli propone un rapido excursus nell'opera della poetessa, dai tempi delle prime pubblicazioni sul Menabò, rivista letteraria a cura di Elio Vittorini, agli ultimi tentativi in prosa, mettendo in evidenza il carattere sperimentale delle composizioni; carattere sperimentale che - data la storia della vita e della formazione della Rosselli - è un "dato di fatto", una tendenza naturale e necessaria. I suoi lapsus, gli errori, le sgrammaticature, l’originale e spontaneo modo con il quale riesce a implicare nella sua poesia cosi moderna delle voci remote, delle voci antiche - come se la tradizione classica, la tradizione della lirica italiana, rientrasse nella sua poesia senza nessuna intenzione “colta” - l'elemento infantile, angoscioso, e quello lirico, profetico, la rendono al tempo stesso l'Alice e la Cassandra della poesia italiana: "Ha un tono oracolare, in lei del tutto naturale. A causa della sua formazione e della sua mente, che è in comunicazione con varie entità, morti vivi, angeli, delizie, inferni, e proprio perché la sua è una mente lirica, di una potenza eccezionale, in lei avviene che il linguaggio si presenti direttamente poetico".

Alfonso Berardinelli, saggista, critico letterario, è autore di diversi studi, tra cui ricordiamo La poesia verso la prosa (Bollati Boringhieri, 1994), L’eroe che pensa (Einaudi, 2000), Stili dell’estremismo (Editori Riuniti, 2001), La forma del saggio (Marsilio, 2002), A B C del mondo contemporaneo: Autonomia, Benessere, Catastrofe (Minimum Fax, 2004).

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