Videor l'emittente di poesia. Videor (*), fondata da Elio Pagliarani negli anni 80 (Nanni Balestrini Corrado Costa Vito Riviello Adriano Spatola) la rivista in questi anni ha sperimentato, dopo l' homevideo, tutte le forme dell'edizione digitale che ora la rete veloce rende possibili nel web. Strutturata su un database redazionale che origina dall'archivio video della videorivista su cassetta l'iniziativa di Amedeo Marra e Orazio Converso con la direzione di Elio Pagliarani propone dal punto di vista degli artisti e dei poeti le funzionalità di ogni emittente con le specifiche interazioni della telematica. Il processo mediatico s'ispira alla condivisione di testi, video, materiali sonori, immagini da parte dei suoi redattori e della community di riferimento con software e infrastrutture rootiers.it
Vedi Vera e propria rivista poetica in formato video con riflessioni, interventi critici e teorici, inchieste e letture di versi recitati dagli stessi autori (...) Nico Garrone, La Repubblica,1988 Tuttavia, si arresta sulla soglia della poesia: si fa al possibile neutrale e discreto testimone dell'evento poetico, colto nel momento della lettura, della 'mise en scene' della parola (...) Carlo Terrosi del DAMS , 1988 La scelta linguistica che emerge ha qualcosa a che vedere con quel genere di videoarte che predilige 'i tempi illimitati', i tempi 'morti' come programmatica negazione del tempo 'scarso' profondamente sentito ed esibito dai consumi di massa Alberto Abruzzese, Espresso 1989. Poesia che non invita, per citare Delfini, mentre Videor di fatto invita al canto, al riso, all'elaborazione, all'impegno di parola. Massimo Celani, Il verso che viene dal video, Il video che viene dal verso, 1988
Alberto Abruzzese stimolato dalla prima
recensione di Massimo Celani ("Il verso che viene dal video, il video
che viene dal verso", Videor n°1)
L'ESPRESSO * POESIA di Alberto Abruzzese
Il verso del video
E'
un esperimento interessante. Può essere l'inizio di un piccolo mercato
"lirico" per chi possiede videoregistratori o lettori. Sono uscite le
prime due cassette ("Videor", videorivista di poesia diretta da Elio
Pagliarani) in cui poeti come Balestrini, Costa, Riviello, Spatola e
molti altri si sono raccolti intorno ad una iniziativa (La Camera Blue
di Roma) volta a proporre l'intrusione dell' 'immagine della voce"
nella comunicazione televisiva.
La scelta linguistica che emerge ha
qualcosa a che vedere con quel genere di videoarte che predilige i.
"tempi illimitati " i "tempi morti" come programmatica negazione critica
del tempo "scarso" profondamente sentito ed esibito dai consumi di
massa.
In sostanza "Videor" si rivolge a un pubblico di "simili", usa
il video come salotto, al massimo una piazza; anzi "piazzetta" per
letture e conversazioni sulla poesia e sui poeti (sempre più "opera"
essi stessi).
Nel ricorso a corpi e parole, private di ogni
"decorazione" e di ogni "sceneggiatura", "Videor" ha da vendere non
solo l'esibizione di una tradizione in pericolo (e magari di una
"subcultura" accecata da un mondo per lei non più comprensibile), ma
anche l'attrattiva di un linguaggio pieno di "vuoti","disperso",
"disperato", che può incuriosire, ipnotizzare il pubblico dei
non-iniziati (un poco come le aste televisive notturne "rapiscono" anche
chi non vuole comprare...). Ma può anche funzionare da "'scuola", da
"tirocinio" per i poeti stessi, se resi insoddisfatti dall'uso del video
come puro e semplice specchio in cui riflettersi, perché costretti
comunque dal mezzo audiovisivo a confrontarsi con ritmi e sostanze
diverse, a ragionare con l'epoca dell'elettronica non dall'esterno ma,
volenti o nolenti, sapienti o incoscienti, dall'interno. Nel suo
"gorgo"..."naufragio" o "zattera" che sia .
VIDEOR, a cura di Elio Pagliarani.
La Camera B/ue, lire 30 mila, nelle Librerie Feltrinelli L' Espresso 9 aprile 1989