giovedì 28 marzo 2013

una generazione che ha troppo sofferto


“Io appartengo ad una generazione che ha troppo sofferto
la censura del soggetto: sia per via del positivismo (oggettività
richiesta nella storia letteraria, trionfo della filologia), sia
per via del marxismo (molto importante, anche se non
sembrerebbe più, nella mia vita). Valgono di più gli inganni
della soggettività che le imposture dell’oggettività. Vale più
l’Immaginario del Soggetto che la sua censura”.

Barthes, Introduzione al I Corso del Collège de France

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