martedì 9 marzo 2010

APPUNTI DI UN VIDEO-EDITORE

Orazio Converso
APPUNTI DI UN VIDEO-EDITORE (1989)
La Camera Blue Videor. Roma
Sarebbe soltanto un' esperienza in più in redazione di una rivista di poesia -videor videorivista di poesia diretta da Elio Pagliarani -non fosse per la fluidità interna dei materiali da mettere insieme (le performances. il parlato, la lettura in pubblico, l'incontro col poeta) e la ormai proverbiale destrutrurazione del mezzo video. Il convergere delle due indeterminazioni chiede infatti al videoeditor di ricostruire "in diretta" la tensione degli eventi narrati nell' evento che è una video-rivista.
Né film né libro, è televisione sequenziale, ma che può essere ripresa in rilettura. fermata e rivista. e per questo necessita di un ascolto pathologico in una intenzione discreta.
Le varie fasi dell' edizione puntano a mettere a fuoco lo spettatore di poesia dell' era post-performativa (cinico e distratto, smaliziato, ma con aspettative forti quanto inconsapevoli) per liberarlo da tempi, spazi, logiche filmiche o teatrali e costringerlo nel gioco televisivo dove l'azione della poesia non sia affidata alla rituale 'magia' della lettura poetica, ma alla pervasività del mezzo, della sua sconvolgente ottusità, alla trasparenza della sua rappresentazione, alla banalità e alla esrrema naturalezza della sua tecnica. Insomma, accendere la telecamera e lasciar fare alla poesia: il video-editor è spettatore e sta a vedere. Semplice, no?


"È un esperimento interessante. Può essere l'inizio di un piccolo mercato "lirico" per chi possiede videoregistratori o lettori. Sono uscite le prime due cassette in cui poeti come Balestrini. Costa. Riviello, Spatola. e molti altri si sono raccolti intorno ad una iniziativa (La Camera blue di Roma) volta a proporre l'inrruzione dell' immagine della voce" nella comunicazione televisiva". (Alberto Abbruzzese, L'Espresso, 1989).


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