martedì 9 marzo 2010

Videor.it videopoiesi di Antonio Russo

Videor.it
Videor come videorivista di poesia. Videor come contrazione di videoeditor. Videor come il più carogna dei costrutti linguistici latini. Cos’è Videor?
Risposta 1. Videor è un programma televisivo non destinato alla televisione. Televisivo perché riprende il concetto genuino di visione a distanza, lo svincola dalla diretta e ci lavora sopra. Televisivo perché azzera la tastiera, ritrasforma il mouse in telecomando: non puoi chiedere e autoassegnarti un prodotto (Youtube), puoi al massimo cambiare sito. Non televisivo perché somiglia a una trasmissione, ma di quelle mai apparse in tv: manca il mediatore/conduttore (che nessuno rimpiange), il montaggio ad effetto, il predominio della forma sul contenuto. Non televisivo, poi, perché la tv sta alla poesia come il diavolo all’acquasanta.
Risposta 2. Videor è una rivista essenziale in formato audiovideo. Della rivista tradizionale non ha l’apparato paratestuale e parassitario. Più di una rivista tradizionale ha la forza della condivisione svincolata e potenzialmente illimitata. Al video, e al video soltanto, chiede di riformulare termini convenzionali come quelli di copertina, sommario e pagina.
Risposta 3. Videor è poesia e video e basta. È la Rete al servizio della parola, è parola non schiava dell’informazione, indifferente alle mode e alle tendenze. Il tentativo di recuperare un prodotto di stretto consumo e poco commercializzabile, che non trova posto né qui né lì, né in libreria, né su Youtube. Videor è una prova, un esperimento, un corto-circuito: mettere il video a supporto del prodotto non industriale per eccellenza, catapultare il linguaggio poetico nel linguaggio tecnologico.

Da "Videor.it: videopoeticamente parlando"di Antonio Russo (in 30x30 di Alessandro Chidichimo 2007)


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