Riceviamo dalla Pia Donna e volentieri pubblichiamo (in Globish?)
Loose tv. Videomakers went around with a camera and filmed everything happened under their eyes, as random shootings. All these things before digital television and digital radio.
Videomakers’ work consisted in accumulating videotapes, taking pieces from the videos in accordance with the moment’s wit, mending at random and putting them in a container that, automatically and casually, every 8,4,3,2 seconds presented and published them again.
There was not a rigorous logic behind that process: it was a sort of visual collage in which audio, video and text scraps ran without intermission. In that way was born the “loose tv”, “the mad television”, the only fin de siecle experimental project that, not only went on air on local channels, but gave also to spectators the possibility to make the shifting programming.
Absolutely revolutionary, the tv itself zapped quickly before you could do it with your remote control. It was the only place where you could see Giorgio Massacra engaged in his “interview to the goat” for five minutes and in the successive moments see excerpts from “Sex, Lies, and Videotape” by Steven Soderbergh, ten minutes after you felt so numb that you couldn’t barely know what went throughout your optic nerve, apart that was going on air something like “Gilda in the Cannaruti’s laboratory”.
“Loose tv” ceased going on air few months after, someone still works to that project. I ask myself why this, which was one of the few intelligent ideas ever came alive in Italy, was never subsidized by anyone.
La tivvù sciolta.
" videomakers se ne andavano in giro con una cinepresa e riprendevano tutto quello che capitava loro sott’occhio, a mò di riprese random. Tutto questo prima della televisione e della radio digitale. Il loro lavoro era quello di accumulare videocassette, prendere spezzoni di video secondo il genio del momento, ricucirli a casaccio e piazzarli in un contenitore che automaticamente e casualmente li riproponeva e pubblicava continuamente ogni 8,4,3,2.secondi. Non esisteva una logica precisa: era una specie di collage visivo in cui frammenti di audio, video e testo scorrevano senza sosta.
In questo modo nasceva la “loose tv”, la televisione folle, l’unico progetto sperimentale di fine secolo che, non solo andava in onda su reti locali, ma dava anche ai telespettatori la possibilità di farne il palinsesto instabile. Rivoluzionario, altrochè, era la tivvù stessa a fare zapping prim’ancora che tu la facessi col telecomando. Era l’unico posto in cui potevi vedere Giorgio Massacra impegnato nella sua “intervista alla capra” per cinque minuti prima di fare riprese sul Monte Cocuzzo e negli attimi successivi vedere spezzoni di “Sesso, bugie e videotape” di Soderbergh , dieci minuti più tardi eri talmente stordito da non sapere minimamente cosa stesse passando per il tuo nervo ottico, a parte che andava in onda qualcosa come “Gilda nel laboratorio dei Cannaruti”. La “loose tv” smise di andare in onda qualche mese dopo, qualcuno però ancora lavora a quel progetto.
Mi chiedo come mai questa, che fu una delle poche idee intelligenti venute fuori in Italia, non fu mai sovvenzionata da anima viva." Maria Pia Cristaldi
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