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Videor (*) riprende le pubblicazioni. Fondata da Elio Pagliarani negli anni 80 la rivista in questi anni ha sperimentato, dopo l' homevideo, tutte le forme dell'edizione digitale che ora la rete veloce rende possibili all'indirizzo web videor.it
Strutturata su un database redazionale che origina dall'archivio video della videorivista su cassetta l'iniziativa di Orazio Converso con la direzione di Elio Pagliarani propone dal punto di vista degli artisti e dei poeti le funzionalità di ogni emittente con le specifiche interazioni della telematica.
Il processo mediatico s'ispira alla condivisione di testi, video, materiali sonori, immagini da parte dei suoi redattori e della community di riferimento con software e infrastrutture logistiche prodotte dal network di ricerca UniET e dal Consorzio Caspur.
Una semplice interfaccia permette di seguire gli eventi artistici della poesia e di riprenderne i punti d'interesse, anche con altri e a distanza.
Visitando videor.it in questi giorni è possibile seguire due manifestazioni romane, quella per Amelia Rosselli tenutasi in febbraio e questa di martedì 21 marzo 2006 a villa Poniatowski dedicata a Elio Pagliarani e all'uscita del suo libro “Tutte le poesie 1946-2005” curato da Andrea Cortellessa per i tipi di Garzanti.
Info videor@gmail.com +39-06-5813301 videorlab
(*) Videor
Videor nasce nel 1988 ed è diretta da Elio Pagliarani con Nanni Balestrini, Corrado Costa, Vito Riviello e Adriano Spatola. Dopo aver pubblicato nove numeri della chiude in forma di videorivista dando luogo al progetto sperimentale di RomaOnLine Videor e la telematica nella rete civica romana del 1995 e successivamente all'emittente videor.com rigorosamente opensource, con il primo server multimediale resosi nel frattempo disponibile con le tecnologie realnetwork e la realizzazione crossmediale di loosetv, senti internet, lacab television, internet scene, margi in rete e su memorie ottiche.
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Vedi
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Vera e propria rivista poetica in formato video con riflessioni, interventi critici e teorici, inchieste e letture di versi recitati dagli stessi autori (...)
Nico Garrone, La Repubblica,1998 -
Tuttavia, si arresta sulla soglia della poesia: si fa al possibile neutrale e discreto testimone dell'evento poetico, colto nel momento della lettura, della 'mise en scene' della parola (...) Carlo Terrosi del DAMS , 1988
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La scelta linguistica che emerge ha qualcosa a che vedere con quel genere di videoarte che predilige 'i tempi illimitati', i tempi 'morti' come programmatica negazione del tempo 'scarso' profondamente sentito ed esibito dai consumi di massa
Alberto Abruzzese, Espresso 1989. -
Poesia che non invita, per citare Delfini, mentre Videor di fatto invita al canto, al riso, all'elaborazione, all'impegno di parola.
Massimo Celani, Il verso che viene dal video, Il video che viene dal verso
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